Roma - L’introduzione del reato di ingresso clandestino, già in vigore in alcuni paesi europei, deve ancora essere valutata dal Parlamento ma intanto l’Onu affibbia all’Italia il primato del cattivo esempio sul fronte delle politiche «repressive ed intolleranti». Il giudizio, espresso dall’alto commissario Luoise Arbour durante un discorso al Consiglio Onu tenuto a Ginevra, desta stupore nella delegazione italiana e viene subito respinto dalla Farnesina che lo ritiene quanto meno «prematuro», visto che giudica una proposta «che ancora il Parlamento italiano non ha discusso». Le considerazioni dell’Onu, tiene a specificare il ministro degli Esteri, Franco Frattini, «non condizioneranno il dibattito politico nazionale che sarà come sempre trasparente ed aperto al contributo di maggioranza ed opposizione». La Arbour, commissario uscente, lancia prima un allarme più generale sulle «politiche repressive» e «gli atteggiamenti xenofobi e intolleranti contro l'immigrazione irregolare e le minoranze indesiderate in Europa». Poi attacca il governo italiano mettendo insieme la decisione di «rendere reato l’immigrazione clandestina» con «i recenti attacchi contro insediamenti rom a Napoli e Milano», rovesciando quindi un uno stesso polemico calderone una legittima iniziativa legislativa, gli sgomberi messi in atto per ragioni di ordine pubblico e i violenti atti di teppismo di Ponticelli dove è stato appiccato il fuoco alle baracche dei rom già sgomberate.
Proprio dalla Farnesina infatti fanno notare che il reato di immigrazione clandestina, in vigore in forme diverse in Francia Germania e Gran Bretagna «non ha nulla a che vedere con la xenofobia o con la discriminazione su base razziale» ma affronta invece «il fenomeno dell’immigrazione illegale» e quindi «degli strumenti legislativi per ridurlo nell’ambito della garanzie previste dall’ordinamento giudiziario e nel rispetto delle direttive Ue». Altra cosa, insiste la Farnesina, sono gli episodi di violenza «condannati dal governo italiano come eventi illegali isolati che tuttavia non vengono affatto sottovalutati». Insomma conclude Frattini «l’Italia è e resterà in prima linea nella lotta contro ogni forma di razzismo, xenofobia e intolleranza».
A criticare il reato di immigrazione clandestina interviene pure il Segretario del Pontificio consiglio per i migranti, monsignor Agostino Marchetto. «I cittadini di Paesi terzi, come cittadini comunitari, non dovrebbero essere privati della libertà personale o soggetti a pena detentiva a causa di un’infrazione amministrativa», osserva Marchetto insistendo sulla necessità di praticare l’accoglienza.
Subito la replica di Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl in Senato. Pieno rispetto per il Vaticano e le sue posizioni ma la maggioranza non recederà sul fronte della sicurezza, spiega il senatore.
«Il problema sarà valutato con tutta la cautela e con tutto il senso di responsabilità in Aula, tenendo conto di tutti i punti di vista - dice Gasparri -. Ma lo Stato ha responsabilità laiche e deve dotarsi di strumenti e di norme». E per Italo Bocchino, vicepresidente Pdl alla Camera, le osservazioni dell’Onu e del Vaticano rappresentano «un stimolo a fare meglio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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