L’Onu ospita le eccellenze del Piemonte

C'è Piercarlo Bussetti, che a New York ci era già venuto da ragazzo a lavorare, prima di stabilirsi a Torino alla locanda Mongreno. C'è Ugo Alciati, di Guido da Costigliole ora a Pollenzo; c'è Mariuccia Roggero del San Marco di Canelli, Walter Ferretto del Cascinalenuovo di Isola d'Asti, Stefano Gallo della Barrique di Torino, Marta Grassi di Tantris a Novara, Massimiliano Musso di Vittoria a Tigliole, Andrea Ribaldone della Fermata di Spinetta Marengo, Alfredo Russo del Dolce Stil Novo di Cirié, Mariangela Susigan del Gardenia di Caluso, Sergio Vineis del Patio di Pollone. Sono sbarcati tutti alle Nazioni Unite, dove, da domani al 25 maggio, si mangerà piemontese. Beati i vip, che tra gli omaggi troveranno le praline di Gobino e l'edizione inglese di Nonna Genia's Classic Langhe Cookbook, con la presentazione di Carlo Petrini, che ritiene il volume «la bibbia della cucina di Langa». Ma in fondo, beati anche i non vip, che con 25 $, escluse mance e servizio, possono prenotarsi allo 001.212.9637625 per un pranzo sabaudo all’Onu.
Gli italiani sbarcano a New York anche nel web: il 22 si terrà la festa inaugurale di Alta Cucina, altacucinasociety.com, una epicurean society il cui fine, raccontano gli ideatori Amedeo Angiolillo e Paolo Vannini, è «promuovere l'enogastronomia italiana di alta gamma direttamente ai consumatori degli Stati Uniti, attraverso la formula del club».

Forte del dato che conferma l'interesse statunitense per l'Italia (ogni anno vengono in vacanza da noi sei milioni di americani, attirati principalmente dall'arte e dall'enogastronomia), Alta Cucina vuole promuovere il meglio dell'Italia, non solo quanto già disponibile negli Usa, ma dando spazio anche ai prodotti che stanno ancora cercando di farsi conoscere e apprezzare.

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