Luca Telese
da Roma
Lo slogan non passa inosservato: «Dormo o son destro»? È quello che lineffabile coppia Maurizio Gasparri-Ignazio La Russa ha scelto per la due giorni organizzata a Roma (Hotel villa Pamphili) per rilanciare limpegno del centrodestra nel tempo dellopposizione. Si inizia oggi alle 11 con le relazioni dei due diòscuri di quella che fu la Destra protagonista. Ora che in An le componenti si sono ufficialmente disciolte, il contributo di chi si erano raccolto sotto quella sigla è politico-organizzativo, con una kermesse in cui non mancano dibattiti avvincenti. Alle 15 cè quello organizzato da Daniela Santanché sulle donne e lIslam (ospite donore Soud Sbai, rappresentante delle donne marocchine nella Consulta islamica). Alle 16 quello imperdibile (coordinato da Bianca Berlinguer) che vede, per la prima volta, tutti i cosiddetti «colonnelli» di An a confronto. Domenica cè la tavola rotonda con i dirigenti degli altri partiti di centrodestra.
Onorevole Gasparri, cosè questa due giorni?
«Il nostro tentativo di dare un contributo a due cose: risvegliare lopposizione, e farlo allinsegna della coesione».
Due cose da nulla...
«Vede, la crisi di credibilità del governo Prodi di questi giorni sta dando ragione a chi si è battuto fino allultimo. Cera più sfiducia in alcuni dirigenti della Cdl che nella base. Era necessario recuperare questo spirito vincente».
Il suo titolo ideale qual è?
«Il giorno della rivincita. Anche se in An non ci sono più le correnti classiche, la nostra area continua a proporsi come motore propulsivo nelliniziativa di partito e coalizione».
Quindi non è una riunione per addetti a lavori?
«Esattamente il contrario: il nostro dibattito, anche quando è interno, ha sempre obiettivi esterni. Sarà così per i temi dellintegrazione, affrontati dalla tavola rotonda coordinata dalla Santanché. E sarà così anche per il dibattito con i dirigenti di primo piano di An coordinato dalla Berlinguer».
Il titolo potrebbe essere Vogliamo i colonnelli! È la prima volta che discutete insieme.
«Sì. Ma non ci scherzi, sui colonnelli: noi siamo la classe dirigente di questo partito, senza reverenze o sudditanze nei confronti di chicchessia».
E il dibattito di domenica?
«Il direttore del vostro giornale, Maurizio Belpietro, modererà il dibattito con Bondi, Butti, Maroni e Formigoni. Con i nostri alleati, soprattutto con la Lega, cercheremo di capire come si può rifondare la Cdl».
A lei piace molto lidea dei girotondi di centrodestra...
«Non userei questa parola. Ma di sicuro è necessario raccogliere la gente che in questi mesi si sta ribellando al governo Prodi, dai singoli alle categorie. Serve un approdo concreto allo spontaneismo di opposizione».
Lei pensa che sia possibile?
«Ricordo che dai comitati per Fini sindaco, che si organizzavano quasi spontaneamente nelle periferie di Roma, è nata lossatura di An».
Anche stavolta per andare verso un nuovo partito?
«Noi che veniamo da Destra protagonista al Ppe ci pensiamo da anni».
E in Italia?
«Dirò nella mia relazione che la forma di un partito federato mi pare ottima e realizzabile».
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