L’opposizione sta con l’assessore per condannare i cori no global

Franco Crosiglia

Un minuto di silenzio in onore dei caduti di Nassirya. Così il consiglio comunale di Recco, giovedì sera, ha reso omaggio ai militari italiani caduti vittima di un attentato in Irak la settimana scorsa. Una commemorazione seguita da parole di cordoglio per le famiglie da parte dei consiglieri, ma anche di denuncia nei confronti di quei gruppi no-global che offendono il ricordo di quei ragazi che «hanno perso la vita in nome dell'Italia», dice Giuseppe Rotunno (An), assessore all'edilizia privata e all'urbanistica. Una denuncia che a un certo punto ha rischiato di riscaldare gli animi dei due schieramenti in consiglio.
Rotunno ha infatti raccontato di essersi trovato a Napoli il primo maggio, in occasione della festa dei lavoratori: «Era il giorno precedente i funerali dei militari italiani e io mi trovavo all'interno di un circolo di Alleanza nazionale in via Medina. All'esterno del circolo era in vista uno striscione elettorale a sostegno del nostro candidato sindaco, Franco Malvano». A un certo punto, spiega l'assessore, è passato un corteo che sfilava per la festa del lavoro. Di fronte alla sede del circolo un nutrito gruppo di persone si è fermato e ha iniziato a urlare «Dieci, cento, mille Nassirya». «Ritengo - dice Rotunno - che per onorare pienamente quei ragazzi il consiglio dovrebbe condannare con decisione queste persone e, soprattutto, quei politici che più o meno apertamente hanno legami con loro».
Un invito subito raccolto dal diessino Luciano Caddeo («Siamo sempre stati chiari e decisi nel condannare senza possibilità di equivoci tali manifestazioni») ma che ha provocato la reazione di Giuseppe Napoli della Margherita che ha visto nelle parole di Rotunno una «polemica che non fa altro che alimentare lo scontro politico a danno dei cittadini». «Ma lo volete capire - si lascia andare Napoli - che anche per noi del centrosinistra questi provocatori non sono altro che quattro stronzi».


Caso chiuso con soddisfazione di tutti e dell'assessore che, però, non manca di far notare che i provocatori del primo maggio a Napoli non erano quattro, ma alcune centinaia. «Se a questi si aggiungono quelli segnalati a Roma, Milano e delle altre città italiane, diventano migliaia. Forse più di 20 mila, cioè i voti che hanno fatto vincere le elezioni alla sinistra».

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