Non è la partita che vale una stagione, ma la stagione potrebbe avere un valore nuovo da questa partita. In settimana a Villa Rostan questo concetto se lo sono ripetuti in molti un po per tranquillizzarsi un po per caricarsi ulteriormente dopo le cinque vittorie consecutive. Oggi all'Olimpico di Torino alle 16 Juventus-Genoa sarà semplicemente il big match della serie B tra la prima e la seconda della classe. «Siamo tranquilli - ha dichiarato il presidente Enrico Preziosi arrivato ieri a Pegli a caricare la squadra - noi non abbiamo nulla da perdere e quindi ce la giocheremo fino in in fondo». «Si tratta di un bel banco di prova - ha replicato il tecnico Gian Piero Gasperini -. È stimolante misurarci contro una squadra così. Tra la Juve e le altre c'è un abisso. Siamo stati bravi ad arrivarci in questa posizione e a creare interesse intorno alla gara».
L'allenatore della Juventus Deschamps, che ha il dubbio Trezeguet-Palladino in attacco, ha cercato di alleggerire il peso dell'incontro parlando di sfida non decisiva e il suo collega del Grifo non si discosta. «Concordo perché, con nove giornate alla fine, saranno altri gli incontri al calor bianco - ha aggiunto -. I tre punti? Beh, per noi sarebbero una laurea da centodieci e lode, non solo un banco di prova. Gli allenamenti a porte chiuse sono serviti a prepararci bene, perché siamo coscienti della forza degli avversari. Dovremo essere quanto più precisi e scientifici nel soffocare la loro spinta propulsiva. E, se avremo la birra, ripartire». Attenzione, ma anche rispetto. E allora Gian Piero Gasperini pur non parlando di formazione lascia capire che qualcosa potrebbe cambiare, magari per evitare di lasciare troppo spazio a due fuoriclasse come Nedved e Camoranesi. «Non siamo fossilizzati su un unico modulo - ha aggiunto il Gasp -. Le tre punte? Non avere rispetto della Juve, o dimostrarci presuntuosi, sarebbe un suicidio: a maggior ragione contro una squadra che non è mai stata in B prima d'ora. Per fare una bella figura come all'andata per coraggio, gioco e altro ancora, tutti dovremo cercare di dare qualcosa in più del normale. E sperare che loro non siano in una grande giornata».
E così si fa strada l'ipotesi che il solito 3-4-3 sia in realtà un 3-5-2 con Rossi al posto di Leon. Ma la partita con la Juve per molti, in casa rossoblù, ha anche il sapore del ritorno in un ambiente conosciuto. Oltre ai vari Masiello e Criscito, per citare solo i più giovani, c'è Gian Piero Gasperini che ritrova la realtà che lo ha lanciato come tecnico seppur a livello giovanile. «Quello della Juventus è un ambiente che conosco bene e nel quale conservo tanti amici - ha sottolineato -. Però ho sempre lavorato e vissuto nel settore giovanile e, dunque, respirato di riflesso l'aria della prima squadra. Ho avuto l'opportunità di conoscere allenatori come Lippi e Ancelotti. Per me è stata una palestra fondamentale. Ora sono orgoglioso di essere l'allenatore di una società e di una squadra come il Genoa».
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