«Con l’orchestra trasformo anche Vivaldi»

«L’ho fatto per far tornare le mie canzoni all'energia delle origini, ma con un pizzico di libertà reinterpretativa. E l'ho fatto anche per il pubblico, perché volevo dargli la possibilità di riscoprire valori persi nel mare magnum del pop». Per questo motivo, già dall'anno scorso, Lucio Dalla ha deciso di girare il Belpaese con uno spettacolo in cui è accompagnato dal Nu-Ork Quintet diretto dal pianista e compositore Beppe D'Onghia. Spettacolo che stasera fa tappa unica in Conservatorio. Un evento speciale e una location del tutto inedita per il cantautore bolognese, classe 1943, ammirato a maggio alla Fondazione Pomodoro in un recital con il quale ha reso pubblica la sua devota ammirazione per Alda Merini, la Musa dei Navigli. Versione più asciutta dei concerti che Lucio Dalla ha tenuto qualche anno fa con vere e proprie orchestre sinfoniche, in «Tu non mi basti mai» ha molto spazio la parola detta, oltre che cantata: «L'intimità sul palco stimola molto la voglia di raccontare me stesso e il mio modo di vedere il mondo, dunque di abbondare con l'ironia: per esempio, ho trasformato un brano di Vivaldi in canzone, per raccontare la storia d'amore del Prete Rosso con la cantante Anna Giraud», ha ricordato. Quanto basta per far scandalizzare i puristi: «Non voglio scandalizzare nessuno, già il grande Serge Gainsbourg trasformò in gioielli pop brani di Chopin». In programma, oltre gli sconfinamenti nella musica classica, naturalmente, anche un'approfondita selezione dello sterminato canzoniere Dalliano. Il tutto con finalità benefiche. Il ricavato del concerto promosso dall'associazione Bambini cardiopatici nel Mondo A.i.c.i. - Onlus contribuirà infatti alla costruzione del «Cardiac centre» di Shisong, in Camerun, il primo centro di cardiochirurgia nel Paese, che risponderà anche al bisogno di tutta l'Africa Centro-Occidentale. Tra l'altro, la stessa associazione ha lanciato un grande progetto che la impegnerà nei prossimi sette anni: la costruzione di una dozzina di centri di cardiologia pediatrica in diversi Paesi africani.
Uscito da pochissimo in libreria con «Gli occhi di Lucio», il cofanetto realizzato assieme all'attore e fotografo Marco Alemanno e pubblicato da Bompiani, che riunisce un libro con testi inediti (appunti, note di viaggio, lettere forse spedite o forse no, narrazioni dedicate a Benvenuto Cellini), una galleria di suoi ritratti fotografici, un cd con diverse rarità, e un dvd con i video di brani del concerto spettacolo «Il contrario di me», il cantautore promette un 2009 assai interessante, discograficamente parlando.

Entro la fine dell'inverno vedrà la luce la versione rimasterizzata della trilogia creata negli anni Settanta assieme a Roberto Roversi - «Il giorno aveva cinque teste», «Anidride solforosa» e «Automobili» - con l'aggiunta di una manciata di inediti composti con il poeta bolognese: «Da Roversi ho imparato tutto. L'intento della riedizione? Fare in modo che non una parola di quello che mi ha detto andasse perduta».
Stasera, ore 21
Conservatorio Giuseppe Verdi,
Via Conservatorio 12

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