Molti cittadini, in questi giorni, si sono visti notificare un verbale di 367,65 euro con la dicitura: «per violazione dellart. 126 bis comma 2 del codice della strada, perché ometteva di comunicare chi fosse lautore della violazione comportante la detrazione di due punti dalla patente». «Con tutta la buona volontà - spiega lOspol (organizzazione sindacale polizie locali) - il destinatario fa fatica a capire di cosa si tratta e, soltanto dopo varie telefonate allo sportello dellufficio contravvenzioni, riesce a legare il verbale ricevuto, che peraltro comporta la sanzione pecuniaria di 357 euro, a quello già pagato o contestato presso il prefetto o innanzi al giudice di pace e che si riferiva alla sosta nello stallo riservato ai veicoli al seguito delle persone handicappate o nella fermata dei mezzi pubblici od altro. In poche parole, quando si sosta negli spazi riservati a tali categorie di veicoli, oltre alla sanzione di 35 euro si applica la sanzione accessoria della decurtazione di 2 punti sulla patente e, conseguentemente, qualora lintestatario del veicolo sanzionato ometta di comunicare chi era alla guida del mezzo al momento dellaccertata violazione, scatta il nuovo verbale di 357 euro».
Di più. Spesso accade anche che, nonostante il primo accertamento di violazione sia stato già impugnato davanti al prefetto o al giudice di pace, venga fatta scattare lo stesso la procedura del secondo e ben più pesante verbale. Senza sapere quale sarà lesito del ricorso. E questo sarebbe contrario alla Costituzione. Anticostituzionale sarebbe anche il fatto che molte contravvenzioni vengono fatte dagli ausiliari della Sta, mentre il verbale per lomessa segnalazione del conducente è firmato da un dipendente pubblico: «E una contestazione - spiega lOspol - non può avvenire su segnalazione di un ente privato». Per questi e altri motivi centinaia di cittadini hanno deciso di rivolgersi al giudice di pace sollevando eccezioni di illegittimità costituzionale. Il sindacato, da parte sua, ha espresso seri dubbi sulla legittimità della nuova norma e sulle modalità della sua applicazione ed ha prodotto direttamente ricorso presso la magistratura chiedendo lannullamento degli atti prodotti e, in via incidentale, di trasferire tutta la documentazione presso la Corte Costituzionale.
Il legale rappresentante di una ditta di costruzioni, Simone Pacifici, si è invece rivolto alla Procura per contestare la legittimità di una cartella esattoriale per il pagamento di due multe per violazione del codice della strada in precedenza annullate dal giudice di pace. E tutto ciò, con la richiesta di saldare un debito per più di 400 euro.
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