da Roma
Le grandi manovre centriste si infittiscono giorno dopo giorno tra scollamenti, riappacificazioni, riavvicinamenti e distinguo. I nostalgici della «balena bianca», Udc in testa, tentano di rimettere insieme i frammenti che si scollano dal Pd, ma nel contempo devono anche confrontarsi con la fuoriuscita di alcuni elementi dellUdc attratti dal Pdl, in grado di offrire maggiori garanzie di elezione.
Ma andiamo con ordine. Ieri il candidato premier della Rosa bianca, Bruno Tabacci, ha ribadito il proprio «no» a un apparentamento con lUdeur di Clemente Mastella perché lex ministro della Giustizia «ha un problema con lelettorato italiano, dal momento che non si vota solo a Ceppaloni». Una sortita che conferma il timore centrista di accostarsi a un personaggio politico che, secondo gli ultimi sondaggi, causerebbe unemorragia di consensi più che proporzionale alla dotazione di voti in Campania.
LUdc, da parte sua, sta lavorando proprio per attirare a sé un nome di spicco come quello di Ciriaco De Mita, «defenestrato» dal Pd per la sua anzianità di servizio in Parlamento di 44 anni e 9 mesi. «Qualche telefonata in giro cè stata», ha rivelato il presidente del partito di via Due Macelli, Rocco Buttiglione, sottolineando che «De Mita è importante perché è un pezzo di storia del cattolicesimo politico italiano e mi auguro possa venire con noi».
Al contempo, proprio la formazione capeggiata da Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa ha dovuto confrontarsi con un altro abbandono. Lesponente siciliano, Paolo Lucchese, ha deciso di lasciare il partito sulla base della «fedeltà al progetto politico del Popolo della libertà». Il segretario non lha presa bene e ha replicato con una dichiarazione al veleno. «Caro Paolino - ha scritto Cesa - comprendo perfettamente la tua scelta di lasciare lUdc dopo la nostra decisione di escluderti dalle liste». Insomma, più che a trattative per la nascita di un nuovo blocco politico sembra di assistere al vorticoso roteare delle porte girevoli del Waldorf Astoria di New York. Ma tantè.
Non bisogna dimenticare, infatti, la diffidenza della stessa Rosa bianca nei confronti dellUdc, «rea» di aver aderito al progetto solo dopo il fallimento della trattativa con il Pdl. Ma Savino Pezzotta e Gerardo Bianco, dopo un serrato confronto di due ore e mezzo, ieri hanno «valutato la possibilità» di allargare lorizzonte anche ai casiniani. Una scelta sulla quale avranno anche pesato le valutazioni ottimistiche di Buttiglione «I sondaggi - ha affermato - adesso ci danno al 7% e credo che possiamo andare anche molto oltre questo risultato».
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