Ultim'ora
TikTok oscurato in America, il messaggio: "Per fortuna arriva Trump"
Ultim'ora
TikTok oscurato in America, il messaggio: "Per fortuna arriva Trump"

L’Ue attacca sul debito ma Tremonti non ci sta: «Conti non a rischio»

A ventiquattr’ore dalle parole di Mario Draghi sulle pensioni, anche la Commissione europea chiede all’Italia un intervento: non perché i costi di lungo termine dell’invecchiamento della popolazione siano particolarmente alti, ma perché i nostri conti pubblici sono «insostenibili», anche senza incremento della spesa per le pensioni. Una situazione che riguarda altri Paesi, come Francia, Ungheria, Polonia e Portogallo. Dunque, conclude la Commissione, bisogna risanare: «Nel caso italiano - dicono gli uomini di Joaquin Almunia - un veloce consolidamento di bilancio, una volta iniziata la ripresa, è indispensabile per assicurare la riduzione di un debito pubblico molto alto». Negli ultimi anni, afferma ancora Bruxelles, la posizione di bilancio dell’Italia è migliorata, ma i livelli di debito sono «motivo di preoccupazione».
Un’analisi poco convincente per Giulio Tremonti, che lamenta soprattutto un «eccesso informativo», un’enfasi ingiustificata nel riportare la notizia. «Leggo “conti italiani a rischio” - osserva - poi vado a vedere e scopro che ci sono tre fasce di rischio: basso, medio, dove stiamo anche noi, e alto dove si trovano Olanda, Inghilterra, Grecia e Spagna. Leggo i titoli e mi chiedo - prosegue il ministro dell’Economia -: che cosa sta succedendo? Non succede niente, è un’informazione già acquisita, un’immagine ansiogena». Il governo, afferma Tremonti, ha messo in sicurezza i conti, «anche se non è stato semplice, e per la prima volta da un decennio la velocità di crescita del deficit italiano è inferiore alla media europea. «Questo - conclude - non vuol dire che va tutto bene; però...».
Il ministro dell’Economia ricorda che il governo ha pensato di concentrare le risorse sugli ammortizzatori «per mantenere la coesione sociale. Si esce fuori dalla crisi - aggiunge - solo se si ristabilisce tutti insieme la fiducia». E conferma che l’Italia sta andando meglio di altri Paesi perchè ha puntato sulla manifattura: «Ci hanno martellato per anni col declino, invece è la vecchia storia di Achille e la tartaruga».
Le parole pronunciate a Moncalieri dal governatore di Bankitalia e quelle scritte dalla Commissione di Bruxelles nel Rapporto sulla sostenibilità dei conti pubblici, scaldano comunque il dibattito sulle pensioni, e dividono politica, mondo dell’impresa e sindacato. «L’innalzamento dell’età pensionabile è una priorità - sostiene la Ue -: le persone vivono più a lungo e sono più in salute di prima. Se le politiche attuali non vengono cambiate, l’età media di pensionamento in Europa aumenterà di un solo anno, da 62 a 63 anni, entro il 2060. Mentre l’aspettativa di vita dovrebbe aumentare di ben sei anni».
I sindacati, per lo più, non ci stanno. «Bisogna aumentare gli assegni e non l’età», dice il segretario cislino Raffaele Bonanni. «No» secco anche da Luigi Angeletti, segretario della Uil. Per il presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, bisogna riflettere sulle pensioni ma guardare anche alla Sanità, e in generale alla spesa pubblica improduttiva «ancora troppo elevata». E se il centrosinistra, col segretario del Pd Franceschini, apre alle proposte di Draghi, è netto il «no» del ministro leghista Roberto Calderoli.

Al contrario, il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Fabrizio Cicchitto, invita tutti a riflettere sull’invito del governatore. Mentre la Ragioneria dello Stato ricorda che nel primo trimestre 2009 il fabbisogno dell’Inps è aumentato di oltre 3 miliardi di euro, e quello dell’Inpdap di 1,1 miliardi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica