L’ultima moda dei ragazzi è il "burqa"

La "Location Jacket" è il nuovo accessorio di culto tra gli inglesi: un impermeabile da motociclista che lascia visibile solo gli occhi. La polizia è in allarme: la giacca sta diventando un simbolo dell’antisocialità e uno strumento per colpire nell’anonimato. Il modello originale, nato da un’idea italiana, fu realizzato negli anni ’80, ispirato alla famosa corsa d’auto Mille Miglia

L’ultima moda dei ragazzi è il "burqa"

Londra - Una giacca da motociclista con cappuccio incorporato che copre testa e volto, con due fessure inquietanti che lasciano visibili soltanto gli occhi. È questo il nuovo accessorio di culto dei giovani britannici, venduta e perfino già imitata, da tutti i marchi specializzati più famosi d’Inghilterra.

Già soprannominata «burqa for the boys» a causa della sua tecnologica rassomiglianza con il velo islamico tradizionale, il nuovo «capospalla» preferito dalla generazione under20 si chiama in realtà Location Jacket e sembra destinata a rimpiazzare definitivamente le felpe con cappuccio tanto care agli adolescenti inglesi. Ma anche a trasformarsi nella nuova divisa della cultura Asbo, ovvero del comportamento antisociale. Almeno, questo è ciò che temono gli agenti della polizia metropolitana costretti ad affrontare migliaia di episodi di delinquenza spicciola, un fenomeno in costante aumento negli ultimi dieci anni. Non si tratta soltanto di semplici scippi, furtarelli da poco, ma anche di rapine a mano armata, sempre più spesso di omicidi in cui sia vittime che assassini sono poco più che ragazzini. Nel 2007 soltanto a Londra sono morti ammazzati decine di giovanissimi, la maggioranza di colore. Uccisi per quisquilie, per un cellulare alla moda, dopo un feroce alterco sulla squadra del cuore o sulle ragazze o semplicemente perché si erano trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il 55 per cento dei crimini perpetrati in Gran Bretagna con un’arma da fuoco si concentra nella capitale e un altro 35 per cento nella fascia di Great Manchester. A Londra esiste una squadra speciale della polizia, impegnata nella lotta a questo tipo di microcriminalità. I risultati di questi ultimi anni sono stati buoni, ma l’età dei delinquenti continua a diminuire. Lo scorso agosto a Liverpool una banda di teenager ha ucciso con un colpo di pistola alla nuca, Rhys Jones, un bambino di undici anni. Per molto tempo le bande di adolescenti inglesi, hanno fatto della felpa con cappuccio il loro marchio distintivo. Adesso la polizia inglese teme che la nuova giacca diventi da accessorio di moda a simbolo dell’antisocialità oltre ad un ottimo strumento per colpire nell’anonimato. E pensare che il modello attuale era nato da un’idea tutta italiana. La prima giacca fu realizzata infatti negli anni Ottanta, in omaggio alle tute protettive indossate dai guidatori nella famosa corsa automobilistica delle Mille Miglia. La versione originale della giacca viene tuttora venduta a circa 600 sterline nei negozi della Cp Company, ma adesso molte altre ditte ne hanno prodotto esemplari simili in vendita a sole 50 sterline che vanno letteralmente a ruba e inquietano la polizia. «Il problema nella nostra società non è soltanto il crimine, ma la paura del crimine - ha spiegato Brian Paddick, ex agente della polizia metropolitana e attuale candidato a sindaco della capitale - questa nuova giacca ha abbastanza requisiti per far rabbrividire chiunque». «Adesso cominciano ad acquistarla anche le ragazze - ha spiegato un negoziante che ne vende a dozzine e non riesce più a far fronte alla richiesta - e un sacco di gente che metteva il cappuccio la sta comprando». Per molti, tuttavia, la Location Jacket rimane soltanto un indumento tecnologico, pratico per difendersi dal clima britannico, notoriamente inclemente.

Steve Dodd, uno studente di 18 anni, l’ha acquistata per proteggersi la faccia dal vento gelido che viene dal mare del Nord, capace di trasformarti le sopracciglia in ghiaccioli immediatamente. «Dopo averla indossata un giorno sono entrato in un bar e la gente non è sembrata spaventata, anzi - ha raccontato - è scoppiata a ridere».

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