L’ultimo abbraccio a Pipolo, il re della commedia brillante

L’abbraccio ideale di diverse generazioni del mondo del cinema e della tv ha accompagnato l’ultimo saluto a Pipolo, all’anagrafe Giuseppe Moccia, il prolifico autore e regista scomparso domenica scorsa che, in coppia con Franco Castellano, ha scritto un’ampia pagina della commedia brillante del cinema italiano ma anche del varietà televisivo dagli anni ’60 agli anni ’80.
Al funerale, celebrato ieri mattina nella parrocchia di San Francesco d’Assisi a Monte Mario, il quartiere dove Pipolo viveva, sono intervenuti molti colleghi e amici, volti noti e meno noti del cinema e della tv, per stringersi accanto alla moglie Luce e ai figli. Tra i primi ad arrivare Paolo Villaggio, che ha ricordato «le qualità straordinarie di Pipolo, che pur avendone la possibilità non fingeva mai di considerarsi un grande autore».

Per Enzo Garinei: «Era un colosso di intelligenza. Come più intelligente di quelli di oggi erano i suoi spettacoli». Il feretro era coperto da un enorme cuscino di fiori bianchi e azzurri con cui la famiglia ha voluto rispettare la «fede» calcistica dell’autore.

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