L’ultimo addio al prete morto in un pozzo

Tanti studenti e docenti al funerale di padre D’Addamo, rettore della cappella

«Era un cercatore dello spirito, attentissimo all’empatia spirituale con tutte le persone che incontrava». È il ricordo che padre Vincenzo D’Addamo, rettore della cappella dell’università La Sapienza ha fatto ieri ai funerali del confratello padre Claudio Rossi, il gesuita di 61 anni, morto mercoledì scorso davanti all’anziana madre, dopo essere caduto in un pozzo di cui non si conosceva l’esistenza, a Palestrina, nella cappella di famiglia, dove era andato a pregare. Padre Vincenzo poi ha voluto ricordare anche le circostanze della sua tragica scomparsa, facendo riferimento a quella «cavità misteriosa» dove padre Claudio ha trovato la morte, ha ricordato il passo biblico di Gesù che proprio vicino ad un pozzo incontrò la Samaritana.
Oggi a dare l’ultimo saluto a padre Claudio accanto ai familiari - la madre Dina, i fratelli e la sorella - c’era il rettore della prima università della capitale, Renato Guarini e una folla di amici, studenti, sacerdoti, suore, docenti. Le esequie si sono svolte nella cappella universitaria, di cui padre Claudio era vicerettore da tre anni, officiate dal vicegerente del Vicariato di Roma, monsignor Luigi Moretti.
«Veniva da noi ogni primo venerdì del mese - ha ricordato suor Marta, delle suore apostole del Sacro Cuore - e incontrava le nostre famiglie. Aveva sempre una parola di tenerezza ed accoglienza».

«Tutti noi ragazzi - ha aggiunto Marco dell’Agesci - sapevamo che non si tirava mai indietro, bastava chiamarlo ed era lì che ti dava un consiglio». «Era una figura forte - ha sottolineato con gli occhi pieni di lacrime Laura - che ti dava coraggio ma nel contempo di estrema mitezza ed umiltà».

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