nostro inviato a Melbourne
La formula Circo è imbarazzata e sinterroga. La battuta che circola di più nel paddock giardinetto di Melbourne è «siamo diventati come il motomondiale, abbiamo tre classi: la 125 con le F1 senza kers e diffusori furbetti, la 250 con le F1 dotate di kers e la Motogp, cioè le monoposto con i diffusori furbetti che hanno piazzato nelle libere del venerdì le sei vetture furbette ai primi sette posti». Il tutto per merito di un omino.
IL GIALLO DELLOMINO GENIALE. Cè infatti un signore, un ingegnere ex Honda poi approdato alla Toyota e ora celato da totale riserbo, che ha escogitato la trovata del diffusore. Questo signore è un genio che ha visto e capito ciò che per altri era avvolto nella nebbia. Risultato, la Toyota, ma anche i piccoli come Brawn Gp e Williams che avevano creduto in quella interpretazione regolamentare del retrotreno, ora volano.
LA FORMULA UNO AL CONTRARIO. Per cui succede che nelle prime libere siano state le Cenerentole e gli spernacchiati del 2008 a farla da padrone e a far sogni di vittoria per la corsa che scatterà alle 8 di domani mattina: Rosberg su Williams primo, Barrichello su Brawn secondo, prima Ferrari 12ª, prima McLaren 17ª. Nel caso, saremo innanzi a una rivoluzione di valori in F1, almeno fino a che la Corte Fia a cui si sono appellati questultimi, non metterà la parola fine: confermando lok al diffusore furbetto (nel caso, le altre squadre, per adottare lo stesso sistema, impiegheranno oltre un mese) o negandolo. Intanto resteremo con questo gp e il prossimo sub iudice e con un Barrichello che si è montato la testa.
IL VELENO DI BARRICHELLO. Non a caso, infatti, il buon vecchio Rubens, non appena ha sentito aria di pole e posti nobili e chissà, magari, di podio, ha colto loccasione per parlare di Schumi e della Rossa e di quegli anni: «Molto meglio stare alla Brawn Gp che alla Ferrari... - ha detto - Qui non devo dividere nulla con nessuno, qui è tutto più leale, qui la squadra lavora per me e Button, non solo per Schumi... La nostra macchina è super competitiva e voglio vincere».
LUOMO DEI DUE MONDI. Peccato che Rubinho si scordi che la Brawn Gp è di Ross Brawn, ovvero lex direttore tecnico della Ferrari schumacheriana. Giusto per dire che cera anche lampio zampino dellomone inglese nelle scelte strategiche (non era chiamato il mago delle strategie?) del box del Cavallino. Detto questo, Ross è da settimane al centro del mirino perché senza spendere un granché, e chiedendo pure le sovvenzioni per le aziende in crisi in Gran Bretagna, si è ritrovato a capo di un team, per di più competitivo, per di più capace di far subito tesoro dellinvenzione di quellomino geniale di cui sopra. Già, Ross Brawn, luomo che lasciò la Ferrari per un anno sabbatico anche se in molti pensano fosse perché ambiva non ascoltato - al posto di Jean Todt; Ross che sarebbe anche tornato a Maranello ma la storia triste e assurda di quello spione di Nigel Stepney (suo protetto) vanificò qualsiasi riavvicinamento; Ross che comunque è stato scelto dallAssociazione dei team per curare gli aspetti dei regolamenti tecnici con la Federazione e che però a giudicare dallincacchiatissimo Flavio Briatore pare averli pirlati.
LA FIA RIBATTE A BRIATORE. Anche perché Charlie Whiting, il tecnico di Mosley in F1, ha risposto secco al manager italiano che lo accusava di non aver valutato bene il problema: «Il signor Briatore non ha elementi per parlare, lui non ha competenze in questo campo. Quelle vetture sono perfettamente regolari e non cè pericolo per la sicurezza. Saremmo preoccupati se andassero 3 al giro più veloci, ma non è così».
PILOTI PREOCCUPATI DAL KERS. Questo mentre i piloti paiono interessati ad altro. Per esempio al buio, visto che si correrà alle 17 e il sole tramonta verso le 19. «Nel tardo pomeriggio, vedi male negli specchietti e a volte in curva», questo Alonso.
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