nostro inviato a Ponzano (Treviso)
Nerino passeggia sul muretto, saltella sulla cancellata, sfiora le due biciclettine sotto il porticato, si infila nella casetta dei giochi in mezzo al prato umido: ma è solo un attimo, la casetta è deserta e lui da solo non si diverte. Doveva essere il passatempo preferito di Emma e Sofia, questo micione senza un pelo bianco che gironzola come unanima in pena attorno alla villetta dei padroni. È stato per lui l'ultimo pensiero dei Durante: non potevano portarlo in Venezuela, lhanno lasciato ai vicini. Gianluca Bisetto e la moglie Cristina Zoppa sono vecchi amici di Paolo e Bruna Durante, amici di quelli con cui decidi di dividere una bifamiliare, con cui passi le vacanze, ai quali quando parti lasci le chiavi di casa «per dare da mangiare al gatto». A Cristina e Gianluca sono rimaste le chiavi, il gatto e un mare di ricordi. Anche le lacrime sono finite.
«Speriamo di ricevere presto buone notizie», piange Cristina mentre mostra il messaggino ricevuto dal Venezuela a mezzanotte di giovedì: «Siamo arrivati a Caracas, tutto bene, siamo contenti, come sta il gatto?». Erano partiti alle cinque del mattino, Venezia-Milano, Milano-Caracas. Avevano davanti qualche ora di sonno prima di prendere il bimotore maledetto che doveva depositarli sull'isola incantata di Rasqui, arcipelago di Los Roques, alla Posada Acquamarina, gestione italiana, mare blu, spiaggia bianca, un paradiso perduto.
Una rosa rossa e un mazzo di fiori gialli davanti al portoncino di via Marcolin, zona di case nuove abitate da coppie giovani di Ponzano, il paese dei Benetton. Prato allinglese curato alla perfezione, un alberello spoglio addobbato con le palline natalizie. L'ultima copia di «Traveller» nella cassetta della posta, testimone muta dellamore per i viaggi. Vivevano qui da quattro anni Paolo Durante e Bruna Guerrieri, 41 anni lui, 42 lei. Capelli sale e pepe corti corti, era lei lamante dei viaggi, la creativa di famiglia. Si erano conosciuti alla Benetton, lazienda per la quale lavoravano entrambi prima che Bruna, qualche mese fa, decidesse di guidare lo staff stile della Unitessile, gruppo di Preganziol che produce abbigliamento per bambini con il marchio Iana. «Un grande acquisto - mormora Angelo Bortoletto, responsabile della produzione -. Il suo carisma aveva conquistato tutti».
Erano affiatati e pieni di interessi. Paolo lavorava come tecnico informatico, un tipo preciso e meticoloso, pronto ad aiutare i vicini nei lavoretti di casa, uno che non lasciava nulla al caso. Aveva scelto quella villetta per uscire da Treviso, dove ancora vivono i genitori Giannino e Gabriella; voleva far crescere le bimbe nel verde, ed essere più vicino al lavoro. Era Bruna a trascinarlo lontano da casa, lei girava il mondo per lavoro, dallAmerica al Giappone, e voleva farlo anche con la famiglia. Trovava le mete e il marito organizzava su internet. Parigi, Londra, località esotiche, e sempre con le bambine: «Due piccine meravigliose, educatissime, piene di fantasia come la mamma», racconta una vicina, Tiziana Sparvoli.
Tre anni fa erano stati a Guadalupe con la sorella di Paolo, Alessia, e suo marito Davide Basso. Che ora ricorda l'ombra passata sugli occhi di Paolo durante il pranzo di Natale, lultima volta che si sono visti tutti assieme.
Stefano Filippi
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.