Il silenzio è la sola alternativa che ci resta. Il frastuono di Calciopoli, il chiasso del governo Prodi: silenzio. Lha detto anche il Papa: «In un mondo spesso troppo rumoroso, lasciamoci contagiare dal silenzio». E lavrete visto tutti il film Il grande silenzio di Philip Groning, quasi tre ore di pace assoluta coi monaci benedettini che pregano e lavorano sulle Alpi francesi: ci sono momenti in cui il silenzio è la sola strada, oltreché lultimo trend che pure è diventato. Dovreste comprare il libro Riscoprire il silenzio di Nicoletta Mattiot, oppure sperimentare i «Sentieri del silenzio» organizzati dallaudiologo Antonio Arpini nelle oasi del Wwf, o ancora soggiornare in uno degli alberghi della catena «Relais du Silence» sparsi in tutta Europa.
Negli Usa i Quiet party hanno lista dattesa di mesi, gli artisti ne vanno pazzi, in Europa invece li chiamano Silent party e sono feste dove non si parla, non cè musica, sono proibiti gli alcolici e persino i succhi di frutta, non si può mangiare, non si può fumare, niente telefoni, solo luce di candele e profumo dincensi.
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