Un addio. Anzi no. Un arrivederci. Dopo 10 anni, ma uno prima del previsto. Marco Materazzi e l’Inter si separano consensualmente. Oggi lo ha ufficializzato il suo agente, Claudio Vigorelli. Matrix, 37 anni, idolo della curva nerazzurra, aveva già parlato due settimane fa con il presidente Moratti. Concordando di chiudere qui, lasciando libero il difensore di giocare un ultimo anno all’estero. Ma Materazzi ha già promesso un ritorno, al termine della prossima stagione, come dirigente nerazzurro.
Lascia uno dei giocatori simbolo della società che in dieci anni ha messo in bacheca cinque scudetti, quattro Coppe Italia e Supercoppa italiana, una Champions League e un Mondiale per club. Stagioni nerazzurre vissute sempre in prima linea. Con qualche entrata sopra le righe (Shevchenko e Ibrahimovic ne portano ancora i segni), qualche uscita da due mesi di squalifica (il pugno rifilato a Cirillo nel 2004) e le esultanze sempre smodate (festeggiò il derby vinto nel 2010 indossando la maschera di Berlusconi in campo).
Il nome che continua a muovere il mercato, italiano ed europeo, è quello di Alexis Sanchez. Il cileno dell’Udinese sembrava a un passo dal Barcellona, ma il patron dei friulani Gino Pozzo vuole monetizzare al massimo la cessione e «tira» sul prezzo dell’esterno.
«Il Barcellona ha fatto più di un’offerta, abbiamo valutato varie opportunità, ma gli affari si fanno quando si firma. Il valore reale di mercato di Sanchez è minimo 50 milioni (il club catalano arriverebbe a 40), ma siccome non siamo l’Inter o il Real Madrid, ma una piccola società che alla fine deve calare i calzoni, diciamo che sono 50 milioni trattabili. Contropartite tecniche? Le vogliamo, siamo ben disposti agli scambi tecnici».
I blaugrana potrebbero inserire Jeffren. Più basse le offerte degli altri interessati. Il Manchester City propone 35 milioni più 5 di bonus, la Juventus è ferma a 30 più De Ceglie.
In casa Milan, dopo l’affare El Shaarawy, l’amministratore delegato Adriano Galliani depista: «Il mercato non è ancora chiuso, è socchiuso. Menez? Assolutamente non arriverà».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.