Roma - Voto alle elezioni amministrative per gli immigrati, quote triennali che escludono colf e badanti e il ritorno dello «sponsor». Poi la riduzione del numero dei Cpt e, forse, una sanatoria. Si delineano i contorni della legge che sostituirà la cosiddetta Bossi-Fini. La Amato-Ferrero - dai nomi dei ministri dell’Interno e della Solidarietà sociale - arriverà al Consiglio dei ministri la prossima settimana. E modificherà profondamente la normativa in vigore.
Restano i flussi di ingresso che saranno stabiliti con cadenza triennale. Le quote potranno essere adeguate. Una deroga è prevista per il lavoro domestico e di assistenza alle persone. In questo caso il numero chiuso potrà saltare. Via libera anche a manager, professori universitari, lavoratori specializzati, ma anche agli artisti.
Tornano gli sponsor che facevano parte della vecchia legge Turco-Napolitano e che erano stati aboliti dal governo di centrodestra. A garantire economicamente gli immigrati potranno essere privati o loro stessi con l’introduzione dell’auto-sponsor. In questo caso il cittadino straniero al suo arrivo in Italia dovrà depositare in banca una «dote» che poi gli sarà erogata nel corso del soggiorno. In arrivo anche lo «sponsor istituzionale»: enti locali, sindacati e associazioni potranno garantire economicamente l’immigrato.
Novità anche sul piano dei diritti politici. Gli stranieri che risiedono da almeno cinque anni in Italia potranno votare ed essere eletti alle elezioni amministrative.
Il provvedimento porta soprattutto l’impronta di Rifondazione comunista. E modifica profondamente la macchina per la lotta all’immigrazione clandestina. È stato un «compromesso tra me e Amato», ha spiegato il ministro alla solidarietà Paolo Ferrero per giustificare la mancata chiusura dei Cpt, il cui numero comincerà comunque a calare a fronte di un aumento dei centri di accoglienza. I primi Cpt a essere cancellati saranno quelli di Ragusa e Crotone.
Lo scoglio che il governo deve ancora superare è il via libera dell’Unione Europea. Ferrero ha assicurato che il vicepresidente della commissione Franco Frattini ha accolto positivamente la legge. In realtà il membro italiano dell’esecutivo Ue ha sospeso il giudizio esprimendo «l’auspicio di disporre quanto prima di un’informazione completa sul disegno di legge». Problemi anche sugli effetti economici. Ferrero - ha riferito l’eurodeputato della Lega Mario Borghezio - ha ammesso che la spesa sociale aumenterà. Giampaolo Landi di Chiavenna, responsabile nazionale immigrazione di Alleanza Nazionale, ha protestato per la «reintroduzione dello sponsor a favore di sindacati, patronati e associazioni volontaristiche». L’Udc vede «aspetti positivi», ma solleva forti dubbi sui Cpt il cui destino è «oscuro e preoccupante». Oltretutto, osserva Gianpiero D’Alia, capogruppo dei centristi in commissione Affari costituzionali della Camera, «c’è il pericolo che la giustizia subisca un ulteriore intasamento e che le espulsioni divengano a rischio». Entra nel dettaglio Jole Santelli, responsabile sicurezza e immigrazione di Forza Italia ed ex sottosegretario alla Giustizia: la legge, osserva, «conferisce alla magistratura ordinaria la competenza sui decreti di espulsione. L’unica chiave di lettura di un simile provvedimento è che la magistratura vuole appropriarsi di potere sulla politica dell’immigrazione».
Coro dì sì dal centrosinistra. Con qualche mugugno, come il «giudizio negativo sul fatto che i Cpt, seppur ridotti, rimangono in vita», di Filippo Miraglia dell’Arci.
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