Pietro Balducci
da Milano
La spazzatura fa litigare la sinistra. Quella più moderata la vuole incenerire, quella estrema no, gli inceneritori proprio non li vuole. E allora, tira che ti ritira, le amministrazioni rosse si mettono a litigare di brutto tra di loro, manco si trattasse dell'Afghanistan o di indulto.
Tre giorni fa, a Genova, la giunta Pericu ha autorizzato, con 15 anni di ritardo rispetto al lancio del progetto, la costruzione del termovalorizzatore - cioè un inceneritore - a Scarpino, sulle alture del ponente genovese. Il via libera del consiglio comunale di Genova è venuto dopo otto ore di discussione, 37 ordini del giorno e 36 emendamenti. L'approvazione è stata trasversale: hanno votato a favore una parte dei Ds, Margherita e comunisti italiani, An e Udc. Contrari una parte dei Ds, verdi, Rifondazione comunista, Lega Nord e Liguria Nuova. Rifondazione comunista, tanto per dare unidea del clima, ha abbandonato laula consiliare per protestare contro il divieto di accesso a tutto il pubblico, centinaia di persone, che voleva presenziare alla seduta del consiglio.
Se a Genova le tensioni allinterno della maggioranza non sono sfociate in una crisi politica, a Firenze è stato necessario cambiare la maggioranza in Provincia per concedere il via libera al piano dei rifiuti che prevede lapertura di un inceneritore in località Case Passerini. I verdi, infatti, che si sono opposti al piano dei rifiuti, così come Rifondazione comunista, sono stati rimpiazzati in giunta provinciale dallo Sdi.
Sempre in Toscana è scoppiata unaltra grana per la sinistra sul tema ambientale. Paolo Cacciari - il deputato di Rifondazione famoso per essere il fratello del sindaco di Venezia Massimo e per avere votato contro il rifinanziamento alla missione militare in Afghanistan - ha presentato uninterrogazione parlamentare per avere informazioni sullautorizzazione concessa a un gruppo di imprese alla costruzione di un rigassificatore al largo di Tirrenia, fra Pisa e Livorno, a 12 miglia dalla costa. Cacciari, insieme ad altri 13 esponenti dellUnione, si oppone al disegno di legge delega sullenergia presentato da Bersani che punta sulla costruzione di rigassificatori anche per diversificare i fornitori. «I rigassificatori non servono al fabbisogno nazionale» - ha detto Cacciari - «ma solo per trasformare lItalia in una piattaforma di interscambio del gas». Cacciari è anche critico sulla tecnologia usata per i rigassificatore, che prevede «il trattamento con additivi chimici di ingenti quantità di acqua di mare». Fra i 14 deputati dellUnione firmatari dellinterrogazione, ci sono sette Verdi, due ulivisti, quattro esponenti di Rifondazione comunista e uno dei comunisti italiani.
Scendendo a sud, in Campania, le varie giunte di sinistra risultano sempre più inadeguate a fronteggiare lemergenza rifiuti.
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