L’UNIVERSITÀ MILANESE

L’UNIVERSITÀ MILANESE

Qualcuno dica al premier Monti (nella foto) che, in fatto di rigore e di austerità, la «sua» università Bocconi non se la passa proprio bene. Come riportava l’edizione di ieri de «la Padania» la famosa università milanese, di cui Monti è stato prima rettore e poi presidente tra il 1989 e il 2011, da 6 anni si rifiuta di pagare 600mila euro di Ici al comune di Milano per il residence Spadolini, un edificio dotato di 333 stanze e adibito a pensionato per gli studenti fuori sede dove gli affitti annuali variano da 6.300 a 7.800 euro per studente. Dal 2005 l’università non versa al Comune l’imposta per l’immobile ritenendolo esente ai sensi di legge che esclude dalla tassazione gli immobili «con finalità istituzionali, assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive». Le commissioni tributarie avevano sempre dato ragione all’ateneo fino a quando, nello scorso dicembre, la giunta comunale guidata dal sindaco Pisapia ha deciso di proseguire il contenzioso con l’università e si è appellata alla Corte di Cassazione.

Sul tavolo ci sono tutt’altro che bruscolini: 104mila euro per ogni anno contestato equivalgono a una cifra di poco superiore ai 600mila euro che, se la Cassazione dovesse accogliere il ricorso di Pisapia, il Comune di Milano si troverebbe nelle proprie casse.

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