
Solo i cattivi sono immortali, gli eroi invece risorgono. Chiama un amico in ansia: “Hai saputo?”. “Che?”. “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Canticchi d’istinto: “Chi sia stato non si sa…”. Lui insiste: “Guarda che non sto scherzando”. Tu a quel punto non sai se informarlo che quel signore vestito di rosso che ha visto il 25 dicembre non è Babbo Natale ma il vicino di casa che da gennaio a novembre si veste da postino oppure spiegargli come stanno le cose.
Primo. Non è morto Spider-Man, visto che ora il suo costume lo porta a spasso il signor Octopus che si è inventato uno scambio di corpi per ripartire da giovane cronista. Il bene e il male confusi in una ragnatela. Al limite si può dire che a crepare sia stato Peter Parker, ma con la Marvel non è mai il caso di cantare il de profundis. E’ vero che il numero 700 chiude la saga naturale del supereroe appiccicoso, visto che tra un mese comincia una nuova avventura, ripartendo dal numero uno. Siamo di fatto davanti a un’ulteriore evoluzione della specie, con una sorta di super superuomo che si chiamerà Superior Spider-Man. Il pensiero di Nietzsche in chiave ultra pop.
Ma quello che c’è qui da chiarire all’amico super preoccupato è che la morte entra e esce nella vita degli eroi e non è mai una tragedia. Sono tutti infatti portatori sani della sindrome di Lazzaro.
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