L’uomo di Tonino inciampa sull’appalto

In manette Paride Martella, consigliere giuridico di Di Pietro, coinvolto nell’inchiesta sul business degli acquedotti a Latina

Luca Rocca

Paride Martella, esponente di Italia dei Valori e consulente di Antonio Di Pietro, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della procura di Latina sulla società mista «Acqualatina» che gestisce il servizio idrico nella provincia pontina. I reati contestati alle dieci persone coinvolte insieme a Martella variano dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato alla falsità ideologica in appalti pubblici, fino all’abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture. L’inchiesta, coordinata dal pm Raffaella De Pasquale, è nata da alcuni accertamenti su affidamenti in house, aggiudicati con trattativa privata, e appalti interni a società che facevano parte dello stesso gruppo imprenditoriale, per un giro d’affari che si aggira sui 15 milioni di euro. Paride Martella, ora ai domiciliari, prima di diventare presidente di «Acqualatina», era stato presidente della provincia di Latina dal 1994 al 2004 sotto le insegne dell’Udc ma nel 2006 è passato nelle fila dell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Martella, consigliere giuridico dell’ex ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, è uno storico esponente della Democrazia cristiana di Sezze. A Di Pietro, che lo ha voluto con insistenza, ha portato in dote un bel pacchetto di voti e molte adesioni politiche soprattutto da Formia e Sabaudia. Il suo nome era in pole position per la presidenza della nuova società mista che la Regione Lazio e l’Anas hanno creato per gestire fondamentali infrastrutture già programmate. Negli ultimi tempi della sua presidenza alla Provincia, il consulente di Di Pietro, oltre a ricoprire il ruolo di segretario provinciale dell’Udc, era anche Commissario dell'azienda di promozione turistica e, appunto, presidente di «Acqualatina Spa», costituita il 25 luglio 2002. Un cumulo di cariche eccessive che provocò non poche proteste e infine l’intervento del Tribunale di Latina che riconobbe il conflitto d’interessi tra la carica di presidente della Provincia e quello di Acqualatina. Ieri Martella è stato sospeso «in via cautelare» dal partito. E naturalmente hanno buon gioco tutti coloro che adesso chiedono spiegazioni al «moralizzatore» ex eroe di Mani pulite: «Di Pietro, a forza di impartire lezioni agli altri, ha finito per non accorgersi che la questione morale ce l’aveva in casa propria», ha ironizzato il vicesegretario nazionale vicario e commissario provinciale di Latina dei Popolari-Udeur, Antonio Satta, che ha ricordato come Martella sia anche Segretario provinciale di Italia dei Valori a Latina e che alle ultime elezioni è stato capolista alla Camera nella circoscrizione «Lazio 2». Antonio Di Pietro si difende così: «La differenza tra lui (Mastella, ndr) e noi è che, saputo delle accuse mosse dalla magistratura a carico dell'avvocato Martella, abbiamo provveduto, immediatamente, alla sua sospensione da qualsiasi ruolo politico, come facciamo sempre in questi casi - spiega Di Pietro - e abbiamo rinnovato piena fiducia nella magistratura, cosa che ribadiremo in ogni analoga situazione. Tale comportamento avrebbe dovuto tenere anche il senatore Mastella, soprattutto perché ministro della Giustizia italiana».
La corsa a sconfessare Martella l’aveva iniziata ancora prima di Tonino, il segretario regionale dell’Idv, Stefano Pedica: «Apprendo con dispiacere la notizia di misure interdittive a carico di Paride Martella.

L’Italia dei Valori, come sempre in questi casi, ha immediatamente provveduto alla sua sospensione, da ogni incarico e funzione politica». In serata, poi, sul blog dell’eroe di «Mani pulite» qualcuno si è lamentato che i commenti sull’arresto di Paride Martella fossero spariti. Coincidenza?

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