L’utopia di Ancelotti: «Voglio un Diavolo formato Manchester»

«Saremo meno freschi della Juve, ma nel calcio conta pure la tecnica, che nelle grandi sfide non ci manca mai. Il mercato di gennaio? Pato»

Nostro inviato

a Milanello

Caro Ancelotti, c’è la Juve, fresca, riposata e rampante: il Milan pagherà dazio dopo la fatica di Lisbona?
«Avremo qualcosa in meno rispetto a loro ma nel calcio, per fortuna, ci sono anche altre virtù che possono scavare la differenza, non solo la corsa: mi riferisco a tecnica, attenzione, applicazione. Diventeranno le nostre armi».
Dica la verità: se l’aspettava una Juve così vicina alla vetta dopo appena tre mesi di campionato?
«La risposta è no. Ha fatto bene fin qui la Juve e soprattutto in fretta. Ha cambiato molto, l’ha fatto con criterio: ha un ottimo spirito, gode di buona organizzazione ed è maliziosa».
Se la Juve passa, è matura per lo scudetto o no?
«La Juve, con Roma e Milan, restano i rivali d’ufficio dell’Inter. Noi siamo lontani dal quarto posto, andremo via con 3 partite da recuperare: servirebbe un colpo di reni, in verità più a noi che a loro».
Con o senza Del Piero cambia molto la Juve?
«Non cambia gran che».
È la prima sfida senza Moggi dietro le quinte: che clima c’è?
«Mi sembra identico. La nuova Juve è finita in B, è risalita, ha pagato il conto, per questo stesso motivo è animata da particolari stimoli. Eppure le discussioni non mancheranno».
Chi porta l’arbitro?
«A proposito chi è l’arbitro? (“Morganti” gli fa Vittorio Mentana, seduto al suo fianco, ndr). Mai pensato che l’arbitro facesse gol».
Con Ronaldo così conciato non è il caso di ripensare al mercato di gennaio?
«Non prenderemo nessuno, a gennaio l’unico tesseramento è quello di Pato. Ronie ha dato un contributo notevole al quarto posto dell’anno passato, Emerson tornerà utile. Non credo sia stato un mercato fallimentare: l’anno scorso eravamo messi peggio».
Come spiega il fatto che il Milan è ancora a digiuno di successi a San Siro?
«Spero non diventi una psicosi. Abbiamo avuto problemi rispetto al solito».
In verità neanche la Juve ha vinto uno scontro diretto: tre x fin qui contro Roma, Fiorentina e Inter...
«Non hanno mai vinto ma neanche perso e mi sembra già un discreto risultato. È il Milan fuori target: in passato ha sempre portato a casa i duelli diretti. Qualcosa si è inceppato».
Kakà va incontro a un paio di premi, a cominciare dal Pallone d’oro: tutto giusto?
«Se lo merita e sarà solo il primo di una lunga serie. È un ragazzo bravo e serio, pieno di personalità: ricaverà da questo riconoscimento altre energie. Sono felice per lui e per il quinto posto di Pirlo, in particolare. A proposito di Pirlo gli chiedo di cercare con maggiore frequenza il gol col tiro da lontano».
Ibrahimovic non meritava almeno il podio?
«È un caso che sia rimasto fuori. Colpa dei pochissimi gol in Champions. Quest’anno ne ha già segnati 5, vedrete che non mancherà a dicembre 2008. Comunque io so già chi vincerà il prossimo Pallone d’oro».
Vuole svelarlo?
«Lo scrivo su un foglio».
Quale Milan vorrebbe vedere contro la Juve?
«Se fosse possibile quello ammirato contro il Manchester. Non so se è un’utopia, ma se lo vogliamo, possiamo ripeterci».


Che effetto le ha fatto Buffon vestito di rossonero in tv?
«O si è vestito al buio oppure si tratta di un presentimento. Alla fine immagino invece che Gigi stia molto bene con la Juve e sia diventato una bandiera».

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