Quello che si aprirà l'8 luglio a L'Aquila sarà un G8 vicino ai «cittadini del mondo», anzitutto in virtù del suo formato. I capi di Stato e di governo saranno 28, in rappresentanza di oltre il 90 per cento dell'economia mondiale. Ma in totale i «soggetti internazionali» saranno una quarantina. Il primo giorno, si riuniranno i paesi del G8 in senso stretto (Usa, Russia, Germania, Italia, Giappone, Gran Bretagna, Francia e Canada). Parleranno di economia mondiale, sviluppo, clima e ambiente, e naturalmente dei temi politici internazionali (dall'Iran alla stabilizzazione di Pakistan e Afghanistan, dal Medio Oriente al disarmo). Il secondo giorno si aggiungeranno i Paesi del G5 (Cina, India, Brasile, Messico e Sud Africa) più l'Egitto invitato dall'Italia. Sul tavolo, ancora una volta, le prospettive di uscita dalla crisi. Nel pomeriggio si aggiungeranno i Paesi «mancanti» del Major Economies Forum (Indonesia, Corea del Sud e Australia) più la Danimarca che ospiterà in dicembre la conferenza sul clima. E affronteranno il problema dei cambiamenti climativi. Quindi la Svezia, presidente di turno della Ue, la Spagna, l'Olanda e la Turchia. Infine, la sera del 9 luglio e il 10, gli altri Paesi africani: Algeria, Nigeria, Senegal, Etiopia, Angola, e la Libia di Gheddafi, presidente dell'Unione Africana.
Parteciperanno poi al vertice le organizzazioni internazionali, dall'Onu all'Ocse, dalla Banca Mondiale al Fondo Monetario Internazionale, dalle agenzie agroalimentari dell'Onu con base a Roma, fino all'Organizzazione mondiale del Commercio- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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