Se cercate un rosso per il caldo, la Lacrima di Morro d'Alba merita di essere presa in considerazione. Coltivata in un fazzoletto di colline marchigiane che si snodano tra Morro d'Alba, Senigallia e alcuni comuni limitrofi, rappresenta una sorta di via di fuga verso vini di maggior slancio e bevibilità dopo tanti rossi locali non di rado grossi e faticosi da bere. Per anni a rischio di estinzione, oggi è sinonimo di vini fragranti, dotati di originale immediatezza aromatica, anche per questo in crescendo di popolarità tra gli appassionati. In possesso di buona plasticità espressiva, si presta a numerose interpretazioni: dal vino consolatorio, spesso vinificato come un "novello", fino a rossi di maggior complessità e ambizione.
Tra gli interpreti più affidabili, Stefano Mancinelli di Morro d'Alba, 0731.63021, merita la copertina, anche in virtù di un catalogo ricco di alternative a buon livello: dalla godibile versione di base, al polputo Terre dei Goti, rosso di eccellenti risorse sapide, fino al passito Re Sole. Tra le altre etichette, non vanno perdute quelle dei Conti di Buscareto ad Arcevia, 071.
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