Potenza - "Convertitevi, voi che avete taciuto per 18 anni, un giorno verrà il giudizio di Dio". Sono le parole di don Marcello Cozzi, pronunciate durante l’omelia del funerale di Elisa Claps, trovata morta nel 2010, 17 anni dopo la sua scomparsa, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, a Potenza. Alla cerimonia che si svolge nella piazza davanti alla chiesa di don Bosco a Potenza hanno partecipato circa 5mila persone. Le parole di don Cozzi sono state spesso interrotte dagli applausi. Sulla facciata esterna della chiesa è stata affissa un gigantografia di Elisa Claps. L’arrivo della bara bianca nella piazza davanti alla chiesa è stato accolto dagli applausi, tra la commozione generale. Oggi a Potenza è stato proclamato il lutto cittadino.
Verità oggetto di baratto "Elisa è un fiore reciso che qualcuno ha lasciato marcire in un angolo" e la verità "è stata oggetto di baratto": è stato questo uno dei passaggi più importanti fatti da don Marcello Cozzi (referente lucano di Libera) durante l’omelia dei funerali di Elisa Claps. "Questo è il giorno per le mani assassine di chiedere perdono e confessare apertamente del male che si sono macchiate, oppure di decidere di restare nel profondo delle tenebre". È la cugina di Elisa Claps, Annamaria, che invita l’assassino della ragazza potentina a confessare del delitto di cui si è macchiato. Annamaria, oggi 34enne, ricorda la gioventù e i momenti passati con Elisa Claps "quando ogni problema diventava troppo grande. Ricordo la tua bontà - dice commossa dall’altare - la tua generosità, il tuo altruismo. Sapevo che non eri andata via, e adesso lo sappiamo tutti. Ma oggi - aggiunge Annamaria - è venuto il momento per chi ha il coraggio di fare il mea culpa. Questa è l’occasione adatta. Ciao Elisa, non ti dimenticherò".
Lutto cittadino Sui balconi circostanti la piazza, vi sono numerosi lenzuoli bianchi e alcune bandiere italiane listate a lutto. Alle spalle dell’altare, all’aperto, vi è una gigantografia di Elisa, con il suo nome: si tratta della stessa foto proiettata ieri nella camera ardente. Quella stessa foto ha accompagnato per 17 anni le ricerche della studentessa potentina. In numerosi negozi della città, vi sono manifesti listati a lutto e con la scritta "Ciao Elisa". Tra i fiori arrivati nella camera ardente c’era anche un mazzo di gardenie che la famiglia di Heather Barnett - la donna uccisa a Bournemouth nel 2002 - ha fatto arrivare dall’Inghilterra. Per l’omicidio della sarta inglese due giorni fa è stato condannato all’ergastolo Danilo Restivo, l’uomo che per la Procura di Salerno è l’assassinio di Elisa. Il processo con rito abbreviato, a Salerno, comincerà l’8 novembre.
La salma della studentessa di Potenza uccisa nel 1993, ritrovata nel 2010 nel sottotetto di una chiesa, era arrivata ieri in città dall’Istituto di medicina legale di Bari, dove il professor Francesco Introna ha effettuato l’esame autoptico. La salma è stata poi portata nell’aula magna del liceo classico Quinto Orazio Flacco, la scuola che la ragazza ha frequentato fino al momento della sua scomparsa, e dove era stata allestita la camera ardente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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