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L'addio di Bush: "Ho fatto errori ma il mondo adesso è più libero"

L'addio alla Nazione in prime time del presidente degli Usa che martedì lascerà la poltrona nello Studio Ovale. "Ci sono cose che farei diversamente se ne avessi la possibilità, ma oggi il mondo è più sicuro e l'America più libera". Obama in treno da Filadelfia a Washington per celebrare Lincoln

L'addio di Bush: "Ho fatto errori 
ma il mondo adesso è più libero"

Washington - Errori, certo. E chi non ne fa. Si autoassolve, per l'ultima volta, il quasi non più presidente degli Stati Uniti d'America George W. Bush nel suo discorso d’addio alla nazione. Si autoassolve rivendicando di avere lasciato il mondo più libero di come l’ha trovato. "Ci sono cose che farei diversamente se ne avessi la possibilità - ha letto nel discorso in prime time -, ma ho sempre agito nel miglior interesse della nazione". Bush ha definito "un momento di speranza e di orgoglio per l'intera nazione" l’insediamento di Barack Obama. "Sulla scalinata del Campidoglio ci sarà un uomo la cui storia riflette l'eterna promessa della nostra terra" ha aggiunto.

Bravo io Ma Bush, nel discorso alla Casa Bianca e in un altro intervento fatto poche ore prima al Dipartimento di Stato, ha cercato soprattutto di sottolineare i meriti dei suoi otto anni di presidenza. Lascio un’America più sicura in un mondo migliore e con più democrazia, è in sintesi il bilancio dell’inquilino della Casa Bianca. Il presidente ha ammonito che "la più grave minaccia per gli americani resta quella di un attacco terroristico. Non dobiamo abbassare la guardia: i nostri nemici sono pazienti e determinati a colpire ancora". Bush, che ha parlato nella East Room davanti ad un gruppo di una cinquantina di persone (scelte per il contributo positivo dato alla società americana), ha detto che l’attacco dell’11 settembre 2001 ha cambiato per sempre la sua vita. "Col passare degli anni gran parte degli americani sono riusciti a riprendere la loro vita come era prima dell’11/9 - ha detto nel discorso di addio -. Ma questo non è mai successo a me. Ogni mattina ho continuato a ricevere un briefing sulle minacce contro la nostra nazione. E mi sono impegnato a fare tutto quello che era in mio potere per tenere il nostro paese al sicuro".

Sicurezza prima di tutto Nel suo discorso Bush ha passato in rassegna le misure prese per rendere il paese più sicuro - dalla creazione del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale alla trasformazione dell’Fbi e dell’intelligence - ammettendo di avere preso decisioni a volte controverse: "Ma l’America ha vissuto sette anni senza altri attacchi del terrorismo contro il nostro territorio". Bush ha sottolineato il contributo dato alla diffusione della democrazia e della libertà nel mondo. "L’America continua a promuovere la libertà umana, i diritti umani e la dignità umana" ha detto nel discorso di addio. E solo l’America può guidare - secondo Bush - la causa della libertà. "Se l’America non guida la causa della libertà - ha osservato - nessun altro può farlo".

L'importanza di avere Condi Poche ore prima Condoleezza Rice, durante l’ultima visita di Bush al Dipartimento di Stato, gli aveva donato le bandiere di cinque paesi diventati "democratici" durante il mandato di Bush: Iraq, Afghanistan, Liberia, Libano e Kosovo. Nel suo discorso, dopo avere definito la Rice "una sorella", Bush aveva sottolineato i successi in politica estera: l’allargamento della Nato dai Baltici ai Balcani, i negoziati multilaterali su Corea del Nord e Iran, gli aiuti all’ Africa per combattere fame, malattie e libertà. Il rafforzamento dei rapporti con la Cina. "La visione di due Stati democratici, Israele e Palestina, che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza.

Abbiamo reso le nostre alleanze più forti, la nostra nazione più sicura, il mondo più libero" è stata la conclusione del presidente Bush.

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