RomaMarina Grossi, amministratore delegato della Selex sistemi integrati, del gruppo Finmeccanica, nonché moglie del presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini, si è presentata ieri nella sede della procura di Napoli per essere interrogata, in qualità di persona informata dei fatti, nellambito dellinchiesta sugli appalti nel settore sicurezza a Napoli e in provincia. Linchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, è condotta dai pm Vincenzo DOnofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli, e riguarda presunte irregolarità nellassegnazione degli appalti (per la realizzazione di caserme, del sistema di videosorveglianza e del centro elaborazione dati della polizia a Capodimonte).
Sul contenuto dellinterrogatorio, durato circa unora e mezzo, non sono trapelate indiscrezioni. La testimonianza della Grossi, sulla base delle notizie che si appresero nel dicembre dello scorso anno, avrebbe riguardato alcuni argomenti al centro della deposizione fatta allepoca ai magistrati di Napoli, sempre in qualità di teste, dallimprenditore barese Gianpaolo Tarantini. Questultimo aveva confermato ai pm della procura partenopea che allimprenditore Enrico Intini, dopo un tentativo fallito di far includere la sua azienda nella lista delle società che lavoravano per la Protezione civile, avrebbe chiesto di essere favorito per altri appalti. Nellambito di tale filone dinchiesta fu ascoltato nei mesi scorsi come persona informata dei fatti anche Guido Bertolaso il quale smentì che Intini avesse ottenuto appalti per la Protezione civile.
Intanto, oggi si potrebbe registrare un passo avanti nellinchiesta che coinvolge anche Finmeccanica. Dopo linterrogatorio dellex senatore Di Girolamo, verrà ascoltato nel carcere di Nuoro, Gennaro Mokbel, una delle figure chiave nellinchiesta condotta dalla procura di Roma sul un presunto riciclaggio di due miliardi di euro. Dopo oltre 100 giorni passati in cella limprenditore sarebbe intenzionato a rispondere alle domande dei pm romani. Mokbel, finora, non ha mai parlato. Davanti al gip, nellinterrogatorio di garanzia, si era avvalso della facoltà di non rispondere.
Tra i temi dellinterrogatorio, secondo quanto si è appreso, oltre al ruolo rivestito da Mokbel nella vicenda delle false fatturazioni telefoniche, ci saranno anche alcune operazioni svolte in passato dallimprenditore tra cui lacquisto, nel 2007, del 51% della società Digint per 7,5 milioni di euro. Una cifra questa, secondo chi indaga, molto alta visto che pochi mesi prima Finmeccanica Group Services aveva acquistato il 49% della società per 2 milioni di euro.
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