Laganà: «Agosto? Troppi rischi in ascensore»

«Sarà pure la stagione più vivibile ma soffro di claustrofobia»

«Agosto? Partiamo male, anzi malissimo. Non lo amo: lo detesto». A tuonare contro il mese delle ferie, del cocomero da tagliare che è rosso e del bagno a mezzanotte è Rodolfo Laganà, inventore di una particolare filosofia di vita riassunta in un neologismo (smaranza) che coagula il Laganà-pensiero in questo assunto: nella vita non è importante vincere, ma non partecipare proprio. «Lo ammetto, sto per dire una cosa impopolare, ma ho davvero un pessimo rapporto con l’estate. Perché? Semplice, è il periodo in cui gli attori lavorano di più e per me è come stare in un grande albergo durante l’alta stagione». È stato sempre contraddittorio questo suo rapporto con agosto o il matrimonio con la stagione delle ferie ha vissuto momenti «alti»? «È andata di lusso finché sono stato single, libero, sganciato. Insomma, sciolto. Ora che ho un figlio quattordicenne da seguire - confessa l'attore che l'anno prossimo sarà di scena al Vittoria con lo spettacolo Confusioni per l’uso - con tutti i problemi che affliggono il mondo adolescenziale mi sento meno in vena di fare lo splendido. Non possiamo abbassare la guardia sui giovani». Il suo ultimo agosto a Roma se lo ricorda? «Ne ho passati tanti in città, alcuni segnati dai miei primi one man show al Colle Oppio durante l’Estate Romana. Che meraviglia la capitale in quel periodo, poca gente in giro, parcheggi a volontà per l'auto». Ma? «Ci sono anche i contro dell’esodo estivo: il 13 agosto di qualche anno fa, alle ore 13.15 in punto sono rimasto bloccato in ascensore. Soffro di claustrofobia perciò è stato terribile». È andata a finire bene, vedo. «Già. A un certo punto ho sentito una vocetta. Era una signora anziana, l’unica rimasta in quel palazzo disabitato d’agosto, che ha chiamato il portiere per tirarmi fuori dalla trappola». Da allora, non ha più passato l’agosto in città, in compagnia delle cicale a tessere l’elogio della lentezza. «Vado a Ponza, la mia isola adorata. E come da copione, qualche giorno prima mi concentrerò su un altro progetto legato all’acqua: la Regata del Cuore di Anzio, una raccolta fondi per bimbi diversamente abili. L’ultima è stata quella del 18 luglio scorso, c’erano anche Claudio Amendola e Giancarlo Magalli, ma come al solito ha vinto il mio equipaggio». A proposito di amici vip, a Ponza condivide le scorpacciate di pesce con Gigi Proietti. Grandi abbuffate chiamano solenni dormite, nell’isola rappata da Silvestri. «Il giorno ideale ricalca la mia proverbiale pigrizia. Sveglia tardi, grande colazione e gita in barca in cerca degli amici che già veleggiano. Dopo una giornata passata ad abbrustolirmi al sole rientro a casa, doccia, pennichella e poi via, fuori fino all’alba».

Tipo da discoteca? «Tutt’altro. Prima si cena e poi ci si trasferisce, chitarre e combriccola, su una terrazza vista mare per cantare a squarciagola. Il repertorio? Dalla B di Battisti alla V di Venditti. Insomma tutto l’alfabeto».

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