Uno show «impegnato» fatto di monologhi multistrato tesi a esorcizzare il caos che avanza, alla ricerca del buonsenso perduto. Una carrellata di invettive, riflessioni e canzoni «a dispetto» scritte per il tradizionale appuntamento teatrale natalizio, che al di là del classico copione strappa-applausi ricco di battute fulminanti e gag, cela un sottotesto politically correct. Ecco la novità del nuovo spettacolo di Rodolfo Laganà. Lattore romano debutta stasera al Vittoria con Se non fossi già confuso mi confonderei ironico one-man-show elaborato in forma di riflessione sui nostri tempi confusi che spazia dalla tecnologia alla politica, e dalleconomia a internet. Insomma, una vera Babele di linguaggi e situazioni surreali che mina la società alle fondamenta. «Lo spettacolo lho scritto sullonda della confusione che ci attanaglia tutti. Siamo passati dallUmanesimo al Puttanesimo - ironizza lallievo di Proietti, autore del testo insieme con Mario Pappagallo e Liliana Eritrei - sento una diffusa mancanza dei valori e vedo problemi sociali, politici ed economici che attendono una soluzione urgente. Perciò eccomi qua, a monologare e a riflettere su argomenti di forte attualità, stemperando lamarezza in musica. Sono cambiato? In parte è vero, sarà letà, ma sono sempre io: perché nonostante ci siano mille cose che non vanno, Roma per me è la città più bella del mondo».
Occhi negli occhi con la platea, senza falsi pudori e con la spada dellironia bella affilata, lautore di Geneticamente mortificato proverà anche a tracciare un bilancio della generazione dei cinquantenni, sottolineando i paradossi del vivere quotidiano che a fronte di nuove tecnologie (internet in testa) penalizza la reale comunicazione. «Non sono tagliato per il computer quindi non cercatemi su Facebook» dice lattore a proposito del sito internet su cui sta dilagando la truffa dei falsi profili pubblicati ai danni di personaggi del mondo dello spettacolo.
Laganà durante lo spettacolo invita i genitori a parlare di più coi figli. «Se sapessi in che lingua... I giovani oggi dialogano in techno-speak, un oscuro linguaggio tecnologico che non comprendo, forse perché appartengo a unaltra generazione.
Repliche fino all11 gennaio. www.teatrovittoria.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.