L'alunno cade all'uscita? Non è colpa delle maestre

La Cassazione conferma la sentenza in Appello che assolve le insegnanti di un bambino campano caduto durante l'uscita da scuola: era già vicino alla mamma, non è colpa della maestre. Il tribunale in primo grado le aveva invece condannate a 8mila euro di risarcimento

GENITORI VS MAESTRE. Un ribaltamento di prospettiva destinato a far discutere. Dalla Cassazione arriva una sentenza che vede opposti insegnanti e genitori e si basa su un assunto fondamentale: dal momento in cui un alunno viene consegnato ad un genitore, giunto nei pressi della scuola, l'insegnante che lo aveva in "carico" non è più responsabile delle sua sorte. Anche se lo stesso alunno cade e si fa male durante il percorso finale per uscire dall'istituto.
LA SENTENZA. A sostenere questa tesi è la Corte di Cassazione, terza sezione civile, che con la sentenza n. 1721 ha escluso responsabilità delle maestre del bambino per le lesioni da lui riportate a seguito della ressa formatasi all'uscita nel cortile di una scuola elementare di Aversa. La Suprema Corte ha di fatto negato la richiesta di risarcimento danni avanzata dai genitori campani dell'alunno, nei confronti del personale dell'istituto primario, escludendo «ogni ipotesi di colpa a carico delle insegnanti che stavano accompagnando il ragazzo all'uscita, essendo stato assolto l'obbligo di vigilanza che incombeva su esse». Il fatto che il bambino avesse picchiato con la testa contro un gradino, riportando delle lesioni, va quindi ricondotto ad una fatalità che non poteva essere prevista.
CI PENSA LA MAMMA. Secondo i giudici della Cassazione «l'infortunio si era verificato a causa dei comportamenti del tutto imprevedibili dello stesso ragazzo e quindi nessuna ipotesi di inadempimento risulta configurabile». È stata quindi respinta l'accusa, mossa dai legali della famiglia del giovane, secondo cui l'alunno sarebbe stato lasciato privo di vigilanza al momento della caduta: in base alla ricostruzione dei fatti si è appurato che era stato condotto, come tutti i suoi compagni, «fuori della classe» e che all'atto della caduta, conseguente di una «ressa formatasi all'uscita nel cortile», il ragazzo si trovava nei pressi della madre. La quale lo ha infatti subito soccorso. Esattamente come la Cassazione, si erano espressi i giudici della Corte d'Appello, i quali avevano escluso ogni ipotesi di colpa a carico delle insegnanti per mancata vigilanza del bambino.

Mentre di parere opposto era stato il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere: i giudici di primo grado avevano riscontrato delle colpe da parte del corpo docente della scuola, stabilendo quindi un risarcimento nei confronti della famiglia dell'alunno, pari a circa 8 mila euro.

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