È molto probabile che non finisca qui, che qualche strascico ci possa ancora essere, ma questa volta siamo a qualcosa di più concreto e netto: Floyd Landis si è dopato e Oscar Pereiro sarà il vincitore del Tour de France 2006. La corte arbitrale americana indipendente ha dato torto a Landis, vincitore del Tour dellanno scorso, dichiarandolo positivo al doping dopo il test che aveva rivelato tracce di testosterone nel suo organismo.
C'è voluto più di un anno prima che questa storia di carte bollate avesse il suo epilogo. Landis, il corridore mennonita che un anno fa aveva strabiliato il mondo intero con le proprie performance al limite del credibile, cresciuto all'ombra di Lance Armstrong prima di mettersi in proprio e tentare il grande assalto alla corsa più importante del mondo, aveva di molto colpito l'immaginario degli sportivi anche per quella sua storia di atleta con l'anca malmessa in seguito ad un incidente, che rischiava di andare in necrosi.
Tutte storie e leggende spazzate via dalla sua positività al testosterone, sempre per altro rigorosamente negata dal corridore, tanto da ricorrere appunto alla corte arbitrale americana che finalmente si è pronunciata dandogli torto. Se Landis rode di rabbia e medita nuove mosse legali, lo spagnolo Oscar Pereiro sarà dichiarato a breve il vincitore del Tour 2006: lo ha comunicato l'Uci, la federazione mondiale del ciclismo. È giusto ricordare che quest'anno, per la prima volta nella storia, sul libro del Tour, non figurava il nome del vincitore della passata edizione. E soprattutto che per la prima volta nella storia della leggendaria corsa francese, un vincitore è stato detronizzato perchè trovato positivo al doping.
«Il fatto che la commissione si sia pronunciata in favore dellUsada dopo che lagenzia non è riuscita a dimostrare nessuno dei più basilari elementi del caso - ha dichiarato lo statunitense - dimostra che il sistema non va, non funziona. Io sono innocente e lo abbiamo già dimostrato». mentre Oscar Pereiro, che era giunto secondo proprio alle spalle di Landis, ha commentato: «Non avrei mai voluto vincere una gara in questo modo. Ma dopo un anno e mezzo di tutta questa storia sono contento che sia finita». Soddisfatto anche il direttore del Tour de France Christian Prudhomme: «Per noi era già colpevole, dalla corte americana è arrivata una importante conferma».
Intanto in questo ciclismo pieno di beghe giudiziarie, anche Valverde - liberico al centro di un braccio di ferro tra Uci e Federazione spagnola per il suo presunto coinvolgimento nell'«Operacion Puerto» - è in attesa di giudizio. L'Unione Ciclistica Internazionale ha accettato la richiesta della Federazione Spagnola: sarà il Tas, Tribunale arbitrale dello sport, a decidere se Alejandro Valverde potrà disputare il mondiale.
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