Politica

L'antimafia indaga sull'eolico in Sardegna

L'inchiesta è ancora coperta da segreto. Ma si parla di investimenti per 550 milioni finiti nel mirino della Dda

In Sicilia sono già uno scandalo da centinaia di milioni. Ora i parchi eolici diventano un tema nel mirino delle Procure anche in Sardegna.
Sul business dell'energia del vento nell'isola indaga anche la Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Cagliari che intende far chiarezza su impianti vecchi e nuovi sorti nell'isola in breve tempo. I magistrati hanno aperto un nuovo fascicolo d'indagine sulle domande presentate, sulle concessioni, sui progetti, sulle autorizzazioni riguardanti, in modo specifico, due progetti che interessano le zone del Medio Campidano e del Sulcis-Iglesiente.
I progetti, secondo quanto è stato possibile apprendere nonostante il riserbo mantenuto dagli inquirenti, prevedrebbero investimenti complessivi per circa 550 milioni di euro. I magistrati non avrebbero, per ora, individuato specifiche ipotesi di reato e nessuno sarebbe stato iscritto sul registro degli indagati. L'attività istruttoria ha consentito l'acquisizione di incartamenti riguardanti anche sei parchi eolici nell'area del cagliaritano.
Fra i controlli preliminari effettuati vi sarebbero anche quelli su progetti nel Medio Campidano della Green Energy Sardegna, controllata dalla Fri-El Green Power Spa di Bolzano (di cui si è occupata anche la Dda di Palermo nel febbraio 2009 quando fece scattare l'operazione «Eolo»), e che sarebbe intenzionata a costruire circa 30 generatori eolici. La Dda, diretta dal procuratore capo Mauro Mura, avrebbe sentito anche alcuni sindaci per chiarire che tipo di impianti dovrebbero essere costruiti nei loro territori e lo stato dei progetti.
Prosegue, intanto un'altra inchiesta, già avviata da tempo dal sostituto procuratore Giangiacomo Pilia della Procura della Repubblica di Cagliari, che riguarda la vicenda della cessione di alcuni terreni a un consorzio di società napoletane e una sarda nella zona industriale cagliaritana di Macchiareddu del Consorzio industriale provinciale di Cagliari per la costruzione di impianti eolici. Il magistrato aveva incaricato i militari della Guardia di Finanza di acquisire i documenti relativi a terreni che sarebbero stati acquistati per tre milioni di euro e che poi sarebbero stati ceduti gratis senza una gara pubblica. Circostanza, però, sempre negata dai responsabili del Consorzio industriale provinciale del capoluogo sardo. È probabile che ora nell'indagine della Dda di Cagliari possano confluire tutti i rami di indagine per chiarire nel dettaglio la situazione reale e individuare la sussistenza di violazione a norme di legge.


Della vicenda degli appalti per gli impianti eolici in Sardegna, come ha confermato tempo fa il presidente Beppe Pisanu, si sta occupando anche la Commissione parlamentare Antimafia.

Commenti