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L'appello del Pontefice: "Basta violenze in Siria"

Nel messaggio Urbi et Orbi il Papa chiede pace per la Terra Santa e la cessazione delle violenze a Damasco. Ieri la messa nella basilica di San Pietro

L'appello del Pontefice:  "Basta violenze in Siria"

Sole su piazza San Pietro e alcune decine di migliaia di persone in attesa di raccogliere la benedizione "Urbi et Orbi" di Benedetto XVI. E' il settimo Natale del pontificato di Jospeh Ratzinger e il messaggio del Papa punta dritto alle guerre e alle tensioni in Medioriente. "Il Signore soccorra l'umanità ferita dai tanti conflitti, che ancora oggi insanguinano il Pianeta", ha scandito il Papa dalla loggia centrale della basilica del Vaticano. Il messaggio-preghiera del Pontefice è diretto a Siria, Palestina, Israele, Afghanistan, Iraq ma anche tutti i paesi del mondo in cui il processo di pace è un cammino ancora tortuoso e lungo. Ieri sera, durante la funzione nella Basilica di San Pietro, aveva già innalzato un duro monito chiedendo che siano "spezzati bastoni degli aguzzini".

Il Pontefice ha voluto ricordare che Gesù è venuto sulla terra "per salvarci soprattutto dal male profondo, radicato nell'uomo e nella storia, indicandoci la via della riconciliazione, del dialogo, della collaborazione. Il Signore, che è il Principe della Pace, doni pace e stabilità alla Terra che ha scelto per venire nel mondo, incoraggiando la ripresa del dialogo tra Israeliani e Palestinesi".

Poi un appello per la fine delle violenze che stanno insaguinando Damasco: "Faccia cessare le violenze in Siria, dove tanto sangue è già stato versato. Favorisca la piena riconciliazione e la stabilità in Iraq ed in Afghanistan".

Benedetto XVi si è rivolto anche ai paesi in cui il cambiamento, seppur difficoltoso, è inizato, a partire dalle zone interessate dalle rivolte della primavera araba come la Tunisia e l'Egitto: "doni un rinnovato vigore nell'edificazione del bene comune a tutte le componenti della società nei Paesi nord africani e mediorientali".

E, ancora, il Myanmar, il Sudan e tutti gli angoli del mondo in cui il sangue non finisce di scorrere: "La nascita del Salvatore - ha proseguito Benedetto XVI - sostenga le prospettive di dialogo e di collaborazione in Myanmar, nella ricerca di soluzioni condivise. Il Natale del Redentore garantisca stabilità politica ai Paesi della Regione africana dei Grandi Laghi ed assista l'impegno degli abitanti del Sud Sudan per la tutela dei diritti di tutti i cittadini".

Dopo la benedizione "Urbi et Orbi" il messaggio di auguri natalizi in 65 lingue: tra queste, anche il mongolo, il romanes (dell'etnia rom), l'aramaico, l'hindi, il tamil, il malayalam (India), il bengalese, l'urdu, il maori, il samoano, il guarani, e infine l'esperanto e il latino.

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