Venezia - A trecentocinquant'anni dalla nascita attraverso una grande esposizione dei capolavori dell'artista e dei suoi contemporanei e rivali come Tiepolo, Piazzetta e Pellegrini, per citarne solo alcuni, la Fondazione Giorgio Cini e la Regione Veneto rendono omaggio a Ricci e al suo omologo in scultura, Giovanni maria Morlaiter.
Dagli olii e dai sisegni si può comprendre ammirandoli nella nuova sede annessa alla Chiesa di San Giorgio di Palladio, quanto l'estro creativo del maestro fosse influenzato dalla sua culura musicale, fino ad essere considerato un virtuoso della pittura, sulla base di precedenti capricci barcchi seicenteschi; la sua improvvisazione nei disegni, nei bozzetti e nei modellli che preludono a grandi olii, si scopre il segno di questa invenzione, insieme alla ricchezza cromatica e audacia di pensiero. Il tutto in un gioco settecentesco, piccolo e grande, nell'officina di un artista avvezzo alla decorazione di soffitti e cicli ad affresco.
Persino i suoi dipinti e i cieli in miniatura meritano di essere esplorati, capaci di condensare in pochi centimetri visioni come rivelazioni fulminee. Un'altra influenza ricce l'ebbe dalla scenegrafia in quanto appasssionato di teatro, lo possiamo scorgere in "Venere e Adone" o in "Caduta di Firenze". Mentre se osserviamo "Angeli in gloria" alla Chiesa dei Carmini a Venezia, scoporiamo non solo questa sua vocazione, ma anche una lezione di coorismo appresa dai cinquecenteschi lagunari e dall'arte di paolo Veronese e di Annibale Carracci. Foze ed energia sono espressi nei dipinti "Papa Pio V e i santi Tommaso d'Aquino", "La statura della Vergine trasportata dagli angeli" e "Crepuscolo del Mattino". Di grande commozione "Madonna e Sati" nella Vicina Chiesa di san Gioirgio".
Un tema ricorrente, considerando la committenza che ritroviamo in mostra in "Battesimo di Cristo", "San Gregorio Magno Intercede presso la Maddalena, la copia in affresco presso Santa Giustina a Padova e "Estasi di Santa Teresa" di cui si ammirano i bozzetti, nella CHiesa di San Marco di Vicenza ma già presente in San Gerolamo degli Scalzi.
La città che conserva la maggiore concentrazione di opere di Sebastiano Ricci è Belluno, città natale dll'artista, dove si può ammirare nella Chiesa di San Pietro "La decollazione del Battista" e la chiamata di San Pietro, nonchè la Pala rappresentante la "Madonna con il Bambino, Pietro e Giovanni battista". Ma le opere di Ricci a Belluno non si fermano qui.
ornando alla mostra va detto che di Sebastiano Ricci (1659-2009), si possono ammirare in grande e formato i dipinti preparatori di quelli che sono diventati affreschi. La coscienza della replica da parte di questo grande pittore veneto, è provata in una lettera del 1731 indirizzata a Giacono Tassi a Bergamo relativa alla Pala di San t'Alessandro della Croce, nella quale il pittore giunge ad affermare, inviando al suo committente il bozzetto, "che questo picciolo è l'originale e la Pala d'altare è la copia".
In mostra anche bozzetti oer la Chiesa di san Rocco, San Stae e San Marziale, la prima chiesa veneziana a ospitare i suoi lavori. Accanto a Ricci le opere di Tiepolo, Piazzetta, Balestra, Pellegrini e altri, ci fanno capire come fosse il vero creatore di un'arte nuova..
Vagando tra Milano, Firenze, Parma e Roma, Ricci ricci riuscì a trasformare la sua pittura figurativa in leggerezza, fantasia e libertà coloristica senza uguali, fu questo ilmotivo per il quale venne chiamato a Parigi, Londra e Vienna, anticipando Antoine Watteau in linea con le teatrie filosofiche dell'illuminismo.Informazioni: www.cini.it
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