Roma

Latina: l’universo a portata di mano per i non vedenti

Toccare il cielo con un dito. Un sogno per molti, una chimera per altri. Eh sì, perché per i non vedenti il mondo dell’astronomia è sempre stato una sorta di «mission impossibile». Ma adesso anche per loro si apre la possibilità di «vedere con le mani» l’universo. È partito infatti qualche giorno fa a Latina, il primo corso di astronomia elementare per non vedenti e ipovedenti. Si chiama «Watch the Earth» (Guarda il Mondo) e si tratta di un progetto davvero unico nel suo genere, il primo in Italia e in Europa. Programmato in sei incontri, di due ore ciascuno e per otto persone, il corso si volge fino al 12 marzo prossimo presso la sede provinciale dell’Unione Italiana Ciechi di Latina, in collaborazione con l’I.Ri.fo.R. provinciale, l’Istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione dei ciechi. «Insegneremo loro a vedere il cielo, loro vedono con le mani e con le mani scopriranno la Terra e non solo». Andrea Miccoli, esperto di equinozi e solstizi dell’Unione Astorofili Italiani, ex maggiore dell’Aeronautica e vicepresidente dell’Associazione pontina di astronomia, è convinto del successo dell’iniziativa. L’idea c’era già da tempo, quello che mancava erano gli strumenti e proprio Miccoli è riuscito a realizzarli dopo averli cercati inutilmente per mezzo mondo, anche su internet. Miccoli, infatti, ha costruito un mappamondo, un rotogeo, un eliogiro a misura di non vedente. Strumenti da mettere nelle mani di chi non ha più la vista perché, dice, «attraverso il contatto con le mani, anche un cieco può vedere il sole, la terra». Poi ha steso un bel progetto didattico e ha trovato porte aperte nell’Unione Italiana Ciechi. Il corso è nato così. E ha già tutti gli iscritti. Il mappamondo realizzato da Miccoli è davvero particolare. Una «palla» di 25 centimetri di diametro che ha tutti gli elementi in rilievo: i bordi dei continenti, le penisole, le isole, i due tropici differenziati tra loro così come i circoli polari, l’Equatore, il meridiano di Greenwich. Su questo mappamondo da toccare «tutta la fascia della latitudine dell’Italia, dal Brennero a Lampedusa, è stata evidenziata per tutti i 360° del globo terracqueo - continua Miccoli - e su ogni linea in rilievo, parallelo o meridiano, sono state apposte più targhette, per trovarle facilmente, su cui è scritto in Braille il nome della linea». Non solo. «Questo mappamondo - dice ancora Miccoli - è parte di uno strumento più completo chiamato rotogeo, composto da un piano di legno circolare, di circa 70 cm di diametro, e che ruota intorno al suo centro grazie a dei cuscinetti. Su questo piano circolare -prosegue- sono montati la Terra, cioè il mappamondo di cui sopra, che sta sul bordo, ed il Sole, rappresentato da una pallina da cui fuoriesce un raggio metallico, al centro del piano. Tutto il piano del Rotogeo, che ruota a sua volta, rappresenta il piano dell’orbita della terra. Questo strumento serve a far conoscere la terra dal punto di vista astronomico». E al Rotogeo si aggiunge anche un eliogiro, un disco di 40 cm che rappresenta l’orizzonte di un osservatore che può trovarsi in qualunque punto della terra, tra il Polo Nord e l’Equatore.

Insomma, stavolta toccare il cielo con un dito non sarà un’utopia ma una piacevole realtà.

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