Lavoro ai precari, ma solo dopo il 2009

Il dibattito all’Umberto I per parlare di gestione del cambiamento, trasformato in «tribuna»

Lavoro ai precari, ma solo dopo il 2009

La «tribuna politico-sindacale» organizzata dall’Unione del Lazio al Policlinico Umberto I per disquisire sulle «Linee per la gestione del cambiamento», con ospiti d’eccezione quali gli assessori alla Sanità Augusto Battaglia e al Bilancio Luigi Nieri, ha lasciato il passo a questioni più pratiche: la regolarizzazione del personale precario, l’internalizzazione dei servizi appaltati utilizzando l’intermediazione di manodopera e la rivendicazione degli arretrati a seguito del rinnovo del contratto medico. Vale a dire che quella discussione sui massimi sistemi che avrebbero voluto portare avanti i due assessori della giunta Marrazzo, seppur in disaccordo tra loro - altro che Unione -, è stata in gran misura soppiantata dalla presa di posizione netta e determinata degli operatori «fantasma» del Sant’Andrea, di quelli del Policlinico e del centinaio di medici a contratto che prestano essenzialmente servizio al Pronto soccorso del nosocomio universitario. Tutti uniti a manifestare sotto l’egida della rievocazione dello slogan «Fate qualcosa di sinistra: assumeteci». Certo è che scomodare Nanni Moretti per far presente a Nieri e Battaglia il proprio disappunto non rende giusta misura allo scontento visto che la prima esigenza espressa dai precari è stata quella di rivedere il provvedimento varato a fine dicembre dalla giunta ulivista sul blocco delle assunzioni. Blocco che esclude l’assunzione addirittura per quegli operatori già vincitori di concorso. Immaginiamoci per gli altri. Infatti a scanso di ogni equivoco lo stesso assessore alla Sanità ha precisato che la sanatoria dei precari ci sarà da qui al 2009 mentre adesso «bisogna dare seguito a quei provvedimenti come il ddl Turco Mussi sul trasferimento degli immobili demaniali all’Università che consentirà l’avvio della ristrutturazione dell’ospedale. Infatti è sì pronto il masterplan del piano ma, il progetto, resta aperto a osservazioni e miglioramenti. Quanto poi dal punto di vista gestionale bisogna che venga siglato un nuovo protocollo d’intesa tra Università e regione che regoli e delinei le competenze in modo organico». Ma è proprio sulle competenze che Nieri la pensa in maniera profondamente diversa da Battaglia, e lo dice. In primis «il direttore generale di un’azienda ospedaliera finanche universitaria deve essere nominato dalla regione visto che - chiosa l’assessore al Bilancio - è proprio l’ente territoriale che paga altrimenti, la Regione potrebbe dire la sua anche sulla nomina del preside di Medicina». Un’allusione inopportuna visto che il preside Luigi Frati non era tra i presenti, tantomeno tra gli invitati a partecipare.

E proprio queste due posizioni così contrapposte, che delineano lo scollamento nella coalizione ulivista, a determinare in queste ore anche il protrarsi smisurato del dibattito sul piano di rientro del deficit farmaceutico riferito all’anno 2005: 162 milioni di euro che, stando alle proposte in discussione, dovrebbero essere coperti con il taglio dei servizi sanitari agli assistiti salvaguardandoli dal ticket dai farmaci. Queste le indicazioni mentre, per la decisione definitiva, si rimane in alto mare.

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