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«Il lavoro? Fate come me E createvelo su misura»

A volte è meglio far da soli. Perchè non trovi l’offerta che fa per te o perchè è l’offerta che non trova te. Poi c’è la crisi a complicare tutto almeno finchè durerà «ma chi l’ha detto che non c’è soluzione? Dove sta scritto che non si può capovolgere un pronostico?». Adriano Giannini, ha 41 anni, è un toscano dall’animo zingaro, è architetto, creativo, designer. Che un’idea per il lavoro se l’è inventata in proprio. Ha fatto squadra con altri due creativi, Sara Ronzoni e Giorgio Apierto e aperto un’agenzia proprio quando gli altri la chiudono, la Unc, «Unconventionall» (www.unconventionall.com) che è un modo di lavorare ma anche una filosofia di vita. Non convenzionale. «Mi sono chiesto per mesi come si poteva fronteggiare da soli e senza ingenti capitali un periodo come questo e ho trovato una risposta: non con le solite risposte, non con le solite armi. Se un sistema convenzionale è il responsabile della crisi allora solo un sistema non convenzionale sarà la soluzione».
Così oltre all’agenzia Giannini ha aperto un gruppo «Unconventional thinking» su Facebook «dove sono iscritti più di duecento tra docenti universitari, manager, designer che io chiamo scambisti del pensiero non convenzionale». Per trovare idee adesso che le idee sono oro. La sua non è solo un’agenzia di grafica, di pubblicità, di comunicazione, di consulenza creativa, di eventi. Ma anche uno studio di design, di architettura o di arti applicate. Tutto molto flessibile. Sperimentano soluzioni innovative per prodotti e aziende, idee non convenzionali da applicare a qualunque tipo di prodotto. Tipo: il Narratè. Apri la tua bustina di the e appeso c’è un miniracconto, il tempo di leggere e l’infuso è già bell’e che sciolto. Tutto calcolato al secondo. Poi c’è la T-Press: una T-Shirt dove le notizie non le leggi ma le indossi. Capaci che troveranno il sistema di aggiornarle in tempo reale. O un oggettino che va per la maggiore in questi tempi: «Un piccolo forziere di legno come quello dell’Isola del tesoro da consegnare al colloquio di lavoro, apri e c’è il tuo curriculum, già bello e accartocciato - ride - così uno non fa neanche la fatica di appallottolarlo e buttarlo nel cestino...». Che è anche un modo di sdrammatizzare.
La morale è una sola: possiamo farcela anche da soli se abbiamo idee da vendere. «Del resto lo diceva anche Steve Jobs: Siate affamati, siate folli». E se non vi fidate di lui..

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