Economia

Lavoro, retribuzioni orarie in aumento: +0,1%

Aumentano le retribuzioni nelle grandi imprese. L'Istat registra un aumento dell’1,1% rispetto al mese precedente. La variazione tendenziale, misurata sull’indice grezzo, è di +0,3%. Male, invece, i contratti collettivi: uno su tre è scaduto

Lavoro, retribuzioni orarie in aumento: +0,1%

Roma - Aumentano le retribuzioni nelle grandi imprese. A giugno, secondo i dati resi noti dall’Istat, la retribuzione lorda per ora lavorata nel totale delle grandi imprese ha presentato un aumento (al netto della stagionalità) dell’1,1% rispetto al mese precedente. La variazione tendenziale, misurata sull’indice grezzo, è di +0,3%. Per quanto riguarda i contratti collettivi nazionali di lavoro, in vigore per la sola parte economica, è interessato il 63,8 per cento degli occupati dipendenti rilevati per il periodo di riferimento degli indici (dicembre 2005); a essi corrisponde una quota del 60,7 per cento del monte retributivo osservato.

Aumentano le retribuzioni Nella media dei primi sei mesi la retribuzione lorda per ora lavorata ha registrato un incremento dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2009. Le corrispondenti variazioni della retribuzione lorda per dipendente sono state pari a +0,4% rispetto a giugno 2009 e a +2,2% nel confronto tra il periodo gennaio-giugno del 2010 e il medesimo periodo dell’anno precedente. La retribuzione lorda per dipendente per la sola componente continuativa ha registrato un aumento dell’1,5% rispetto a giugno 2009 e dell’1,7% nel confronto tra i primi sei mesi 2010 e il medesimo periodo dell’anno precedente. Il costo del lavoro per ora lavorata nelle grandi imprese ha registrato, a giugno, una variazione di più 1% rispetto a maggio (al netto della stagionalità). In termini tendenziali, gli indici grezzi sono aumentati dello 0,2% a giugno e dell’1,5% nella media dei primi sei mesi del 2010. Il costo del lavoro per dipendente è aumentato dello 0,2% nel confronto tendenziale relativo al mese di giugno e del 2,1% in quello riguardante il periodo gennaio-giugno.

La variazione nelle grandi imprese A giugno, nelle grandi imprese dell’industria la retribuzione lorda per ora lavorata è diminuita (al netto della stagionalità) dello 0,2% rispetto al mese di maggio. La variazione dell’indice grezzo è stata di +0,3% rispetto a giugno 2009 e di +0,9% nel confronto tra gennaio-giugno 2010 e lo stesso periodo del 2009. Le variazioni tendenziali della retribuzione lorda per dipendente sono risultate pari a +1,9% a giugno e a +3,1% nel confronto tra gennaio-giugno 2010 e lo stesso periodo del 2009. Nelle grandi imprese dei servizi la retribuzione lorda per ora lavorata ha segnato, al netto della stagionalità, un aumento del 2,2% rispetto al mese precedente. In termini tendenziali, l’indice grezzo della retribuzione lorda per ora lavorata ha registrato un aumento dello 0,4%. Nel confronto tra gennaio-giugno del 2010 e il medesimo periodo dell’anno precedente, la crescita è stata del 2,0%. La retribuzione lorda per dipendente è diminuita, in termini tendenziali, dello 0,5% a giugno ed è aumentata dell’1,7% nel periodo gennaio-giugno 2010. Per la sola componente continuativa, si sono registrati incrementi dell’1,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e dell’1,4% nel confronto tra i primi sei mesi del 2010 ed il corrispondente periodo del 2009.

I contratti collettivi nazionali er quanto riguarda i contratti collettivi nazionali di lavoro, l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,1 per cento rispetto al mese precedente e del 2,4 per cento rispetto a luglio 2009; la crescita registrata nel periodo gennaio-luglio 2010, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, è del 2,4 per cento. La variazione congiunturale dello 0,1 per cento, spiega l’istituto di statistica, è il risultato dell’applicazione di diverse clausole contrattuali. Nel mese di luglio, a fronte di una variazione tendenziale media di più 2,4 per cento, i settori che presentano gli incrementi più elevati sono alimentari, bevande e tabacco (5,2 per cento), telecomunicazioni (4,5 per cento), regioni e autonomie locali (4,3), servizio sanitario nazionale (4,2 per cento).

Gli incrementi minori si osservano, invece, per pubblici esercizi e alberghi, ministeri, scuola, militari-difesa e attività dei vigili del fuoco (in tutti i casi l’aumento è stato dello 0,6 per cento) e forze dell’ordine (0,5 per cento).

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