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L'avvertimento di Putin: "Fondi da potenze straniere per finanziare l'opposizione"

La candidatura di Putin alle presidenziali del 2012 è stata approvata all’unanimità. E il capo del governo avverte le potenze estere: "Sanate i debiti statali"

L'avvertimento di Putin: "Fondi da potenze straniere per finanziare l'opposizione"

Applausi e ovazioni. Appena Boris Grizlov, capo del consiglio supremo del partito, ha comunicato la candidatura del premier Vladimir Putin alle presidenziali del 4 marzo 2012 il partito ha festeggiato. La candidatura è stata, infatti, approvata a scrutinio segreto all’unanimità di Russia Unita: 614 sì su 614 voti. Putin ha messo in guardia le potenze straniere dal "finanziare politici di opposizione nel tentativo di influenzare le elezioni russe". "Meglio usare tali fondi per sanare i debiti statali", ha ammonito il capo del governo durante il congresso del suo partito.

"Io so che alla vigilia delle elezioni alla Duma statale e delle presidenziali russe i rappresentanti di certi Stati stranieri riuniscono coloro a cui danno i soldi come destinatari di grant (sovvenzioni, ndr), li consultano e li invitano a fare un apposito 'lavoro' per influenzare l’andamento della campagna elettorale del nostro Paese", ha continuato Putin. "Questo è un lavoro inutile, sono soldi buttati al vento, come si dice da noi - ha spiegato il capo del governo - innanzitutto perché Giuda non è il personaggio biblico più rispettato dal nostro popolo, poi perchè sarebbe meglio se questi soldi fossero usati per pagare i loro debiti statali e terminare una politica estera inefficace e costosa".

Putin ha confermato la disponibilità a dialogare con tutti ma solo "su basi paritarie". Insomma, nessuna imposizione esterna e nessuna rinuncia a "dire la verità" su quanto accade nel mondo. "Siamo aperti alla cooperazione e al dialogo con tutti i nostri amici e con tutti i Paesi, però il dialogo è possibile solo su basi paritarie", ha dichiarato Putin davanti alla platea di 11mila delegati del suo partito riunito a congresso a Mosca. "Non vogliamo - ha proseguito - che qualcuno ci imponga modelli e definisca al nostro posto come comportarsi, tutti i nostri partner stranieri devono capire che la Russia è un paese democratico, un partner sicuro e prevedibile, con il quale ci si può e ci si deve mettere d’accordo. Ma alla Russia non bisogna imporre nulla".

Putin ha, tuttavia, assicurato che Mosca continuerà "a dire la verità su quello che succede nel mondo anche se questo non piacerà molto a qualcuno".

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