Cristiano Sala
Tre gol che regalano un altro pezzo di strada verso lUefa che aspetta la Lazio. Dopo il Siena, i biancocelesti battono ancora una squadra toscana, tagliando fuori dallEuropa il Livorno di Mazzone. Per lex tecnico della Roma solo brutte notizie. Quando sembrava che i labronici potessero evitare lennesima sconfitta è arrivato il raddoppio di Pandev, migliore in campo per la Lazio. La prova del macedone, per certi versi, rappresenta la stagione della Lazio: un giovane talento esaltato dal lavoro di Rossi, protagonista indiscusso di questa squadra. Il tecnico romagnolo, infatti, ha dimostrato di sapere lavorare anche in una grande piazza come Roma, dopo le belle esperienze in provincia. Lotito lo ha blindato per tre anni, ora bisognerà aiutarlo con una rosa sempre allaltezza. Rossi, a fine partita, non vuole ancora ammettere di aver scritto una pagina importante del suo curriculum: «La mia migliore stagione sarà quella del prossimo anno». Meglio lasciar perdere, Rossi non è uno di quei tecnici che ti regala il titolo a effetto. Analizza la partita e lo fa sorridendo: «Alla squadra avevo chiesto di impegnarsi più delle altre volte. Avevamo di fronte una concorrente per lEuropa e, battendola, avremmo avuto unavversaria in meno. Così è stato e il merito è tutto dei calciatori».
Nonostante non abbia disputato una partita eccezionale, la Lazio ha dimostrato di aver imparato la lezione ricevuta con lEmpoli. Niente più rimonte: «Contro lEmpoli avevamo avuto la conferma che siamo in grado di vincere solo soffrendo. Il pareggio di Colucci lo ha dimostrato e per fortuna non ci siamo fatti condizionare dal gol dei nostri avversari. Di solito ha detto lallenatore - prima delle festività si pensa ai cannelloni, invece stavolta i ragazzi mi hanno smentito». Si sorride in sala stampa e la felicità non svanisce neanche quando si parla della prossima trasferta: «La sfida contro la Juventus è proibitiva. Riaprire il campionato? Stavolta lo dico io, meglio pensare alla Pasqua». Eppure questa Lazio ha dimostrato di essere in grado di giocarsela con chiunque e chissà che non venga chiuso al Delle Alpi il discorso Uefa: «Non scherziamo. Stiamo dimostrando il nostro valore ma non dobbiamo perdere di vista il lavoro sul campo. Siamo diventati cinici? Non sono daccordo. Questa squadra non lo è mai stata, non fa parte del nostro Dna». Tra i migliori in campo, svetta la prova di Goran Pandev. Il macedone sta disputando una stagione straordinaria: «Sono felice per la sua doppietta. È arrivato a 10 gol, ma può fare ancora meglio. Come per tutti i talenti, lunico rischio è che il ragazzo si senta arrivato. Deve impegnarsi ancora molto per trovare continuità». Molti si aspettavano il recupero in extremis di Di Canio, ma il numero nove biancoceleste non ci è riuscito: «Abbiamo parlato prima della partita ed è stato propri lui a dirmi di mandare in panchina un compagno al 100 per cento. Questa è la dimostrazione che Paolo è un professionista e che ama molto questa maglia».
Infine, una considerazione sulla prova di Liverani. La sostituzione ha lasciato pensare a una bocciatura ma Rossi smentisce questi dubbi: «Liverani ha giocato una grande partita. È stato fondamentale, grazie a lui la squadra non ha mai smesso di produrre azioni offensive».
Pandev, intervistato da Sky, è felice per la doppietta confezionata dentro il suo personalissimo uovo di Pasqua: «Sono felice per la mia prestazione, ora puntiamo dritti verso il sesto posto». La domanda sul futuro è dobbligo.
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