Lazio e Juve di fronte dopo i danni di Shanghai Solo Allegri si è rialzato

Quattro mesi fa la sciagurata supercoppa in Cina. Sconfitte, infortuni e partenza da brividi per entrambe

Lazio e Juve di fronte  dopo i danni di Shanghai  Solo Allegri si è rialzato

Lotito voleva giocare a Pechino, Agnelli a Toronto perché la Juve era già lì negli Usa in ritiro. Quattro mesi dopo quella finale di Supercoppa italiana riecco Lazio e Juventus, anticipo della 15ª di serie A per l'ultimo impegno Champions dei bianconeri martedì a Siviglia. Ma quella finale di Supercoppa non è ancora finita.Lega, Lazio e Juve erano d'accordo su una sola cosa: privilegiare l'incasso. Dopo un intero pomeriggio di discussioni in via Rosellini nessuna soluzione, magari si gioca a Torino, esce l'ipotesi Shanghai, alla fine vincono gli Yuan cinesi che offrono 3 milioni di euro ai due club più altri 300mila alla Lega che affida l'organizzazione alla società cinese Uvs. E qui inizia una delle pagine più ridicole del nostro calcio. Nella città più popolosa del mondo, lo Shanghai Stadium è la vergogna delle vergogne e il terreno di gioco sconsiglia di giocarci al calcio. Erba poca, fango ovunque, buche, gobbe, palta, fondo gibboso e sconnesso, in alcune zone secco, il rimbalzo è imprevedibile. Juve e Lazio si lamentano, la Lega spedisce in tutta fretta un agronomo e due giardinieri per porre rimedio ma ancora un po' vengono fucilati sul posto, allora Beretta alza l'offerta e garantisce che rizollerà il campo anche dopo la partita ma Uvs rifiuta tutto. Solo il prologo. Durante la finale anche il vento dà il suo contributo con raffiche che cambiano le traiettorie, il tutto condito da una regia televisiva da pianto, più pubblico sugli spalti che azioni di gioco. Ci si domanda se sia il caso. Ottava volta che la Supercoppa lascia i confini per monetizzare, Spagna, Germania e Inghilterra la giocano rigidamente nei propri stadi senza farsi comprare per poco più di tre milioni. Ma la beffa non è finita perché non arrivano neppure quelli, la Lega riceve poco meno di 2 milioni, il dg Brunelli è pronto a rassegnare le dimissioni.C'è dell'altro, a Shanghai si infortunano De Vrij e Biglia, l'olandese ha una ricaduta poi l'intervento al ginocchio sinistro. Biglia resta fuori un mese. La Juve conta almeno quattro infortuni nell'immediato post Shanghai: Marchisio, Caceres, Morata e Mandzukic. Oggi si ritrovano ma De Vrij è un lungodegente e Marchisio non ha ancora disputato una partita all'altezza. La Lazio ha pagato pesantemente il suo inizio di campionato, 4-0 con il Chievo, 5-0 con il Napoli, 3-1 in casa con il Milan, il derby perso 2-0 e Pioli rischia, 5 sconfitte nelle ultime 7, un punto nelle ultime cinque, fuori in Champions con un Leverkusen alla sua portata. La Lazio è a 5 punti dall'Europa, a 6 punti dalla terz'ultima e riceve la squadra che le ha sfilato coppa e supercoppa con la simpatica statistica che vede Pioli mai vincente contro la Juve. Ieri tutto un pianto: «Troppi infortuni e troppi torti arbitrali», ha detto Pioli. Forse c'è Klose, non ci sarà Lucic, rottura del dito medio, preoccupazione per l'anulare, operato d'urgenza, rischia l'amputazione.La Juve comunque ha pagato Shanghai con altrettanta naturalezza, alla sesta aveva cinque punti, argomento infortuni sempre a tenere banco. Ma adesso mette nuovamente paura con una media realizzativa da top club europeo.

Allegri non ha Khedira per problemi fisici, Pogba per squalifica e ha fatto sapere che non ha deciso chi affiancare a Dybala: «Il momento è buono, adesso occorre dare continuità alla faccenda, perché fino ad ora non abbiamo fatto ancora niente». Non è vero, ha vinto la Supercoppa a Shanghai.

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