Roma

Lazio Il monito di Rossi: «Voglio lo spirito della ripresa di Udine»

Un 2008 da chiudere in serenità, dopo le polemiche e i risultati negativi dell’ultimo mese. I tre punti mancano alla Lazio dalla sfida interna con il Siena del 9 novembre scorso, un digiuno di vittorie che ha fatto scendere in classifica i biancocelesti, che ora hanno solo un punto in più dei «cugini» romanisti. «Abbiamo una partita contro una diretta concorrente e mi auguro, anzi ne sono convinto, che giocando in casa si sfrutti questa ghiotta occasione - ha spigato ieri in conferenza stampa mister Delio Rossi -. I rosanero, dopo un avvio di stagione complicato, si sono ripresi e stanno facendo un campionato discreto. Sono una di quelle squadre, come Genoa e Udinese, che lotterà con noi fino alla fine».
Secondo Rossi, il modo migliore per cercare di tornare ai livelli di inizio stagione è quello di «ripartire dal secondo tempo con l’Udinese. Un’altra squadra avrebbe sbracato e invece nel nostro caso, se ci fossero stati altri 5 minuti, avremmo potuto anche vincere. C’è stata una grande reazione». Reazione necessaria visto il periodo no: «La squadra sa che è un momento un po’ così - ha ammesso Rossi -. Domenica non è stato fatto bene, ma non penso che la squadra attenda il primo tempo con passività per scatenarsi poi nel secondo. Sarebbe sciocco anche se è vero che i dati dicono che siamo andati meglio nella ripresa. Ma, se devo dare una chiave di lettura, allora mi piace pensare che stiamo bene fisicamente. E poi rimane il fatto che neanche quando siamo andati in Champions abbiamo avuto la possibilità di chiudere l’andata con più di 27 punti. Quest’anno invece abbiamo ancora tre partite per migliorarci».
Chiuso il capitolo legato al Palermo, Rossi ha affrontato quello relativo al rinnovo del contratto (quello attuale scadrà a giugno) dopo l’apertura di Lotito. «So che c’è stima del presidente nei miei confronti, ma certe dichiarazioni servono più per l’esterno. Io mi conosco, so qual è il mio compito, ho sempre fatto bene anche in posti in cui non tutti remavano dalla stessa parte. Io solo? È la vita dell’allenatore: chi deve fare delle scelte è sempre solo. Io so quali sono le mie responsabilità e non mi sottraggo. Con Lotito stiamo parlando e pensando molto più al presente che al futuro. È ovvio che ci si deve mettere seduti a tavolino e cercare di capire se posso essere io la persona giusta a portare avanti il progetto della società, non mi dimentico mai di essere un dipendente».
Capitolo formazione: nell’ultimo allenamento si è fermato Mauri (problemi alla coscia sinistra) ed è out per oggi. Rozehnal ha la febbre, ma dovrebbe farcela, altrimenti giocherà Cribari.

In attacco Rossi ha il dubbio se schierare il tridente Zarate-Pandev-Rocchi o tenere quest’ultimo in panchina inserendo Meghni trequartista.

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