La Lazio non concilia, va all’arbitrato

I romani escludono il ricorso al Tar. Oggi arriva invece la notifica della Juve: Fifa e Figc pronte a sanzionarla

Marcello Di Dio

da Roma

Sarà l’arbitrato del Coni a chiudere la controversia tra la Lazio e la Federcalcio per la sentenza della Corte Federale riferita al club biancoceleste. Due ore di incontro fra le parti non sono servite per arrivare alla conciliazione davanti all’avvocato Maurizio Benincasa. «Le parti non erano del tutto d’accordo - ha sottolineato Benincasa - ma nella seconda fase di discussione è stata espressa la volontà di mantenere la vicenda nell’ambito sportivo». Dunque, niente ricorso al Tar ma la Lazio si rivolgerà al collegio arbitrale, composto da tre giudici che si riunirà entro dieci giorni, nel tentativo di ricevere qualche sconto sulla pena. Impossibile da ottenere nell’incontro di ieri: la Federcalcio non poteva togliere punti di penalizzazione, perché questo avrebbe leso l’interesse delle altre società di serie A. Il club capitolino, rappresentato dai legali Gentile, Longo e Viglione oltre che dai dirigenti Moschini e Pulici, ha evidenziato la disparità di trattamento riservata alla Lazio rispetto alla Reggina (41 punti di penalità contro 15 nonostante la sentenza parlasse di quattro violazioni dell’articolo 1 e di nessun illecito, mentre per i calabresi sono state riscontrate ben 11 violazioni) e la presunta reformatio in peius, ovvero un peggioramento da parte della Corte Federale della sentenza di primo grado che assegnava sette punti di penalità per tre episodi di slealtà. La Figc, pur non potendo arrivare alla conciliazione, ha apprezzato comunque l’intenzione della Lazio di non uscire dall’ambito della giustizia sportiva e ha fatto verbalizzare che accetterà la decisione arbitrale.
Se la Lazio sembra aver rinunciato alla battaglia amministrativa, non si ferma invece la Juventus. Oggi il ricorso al Tar dovrebbe essere notificato alle controparti interessate e potrebbe arrivare a udienza il 30 agosto. «Siamo convinti di non fare niente di sbagliato, siamo una società quotata in Borsa e stiamo solo applicando una legge dello Stato», dice Riccardo Montanaro, uno degli avvocati amministrativisti che seguono la Juventus. E dopo la lettera della Fifa che aveva chiesto la linea dura contro i ricorsi al Tar, la Federcalcio italiana ha risposto di essere pronta a sanzionare il club bianconero nel momento in cui ricorrerà alla giustizia ordinaria, secondo quanto prevede l’articolo 27 dello statuto Figc.
«Non apriremo nessuna procedura contro l’Italia, la risposta della Figc ci ha soddisfatto, ma seguiremo la situazione», ha precisato il portavoce della Fifa Andreas Herren. Comunque, per ora, il rischio di esclusione dei club italiani dalle Coppe e della nazionale azzurra dalle qualificazioni per l’Europeo è solo allontanato. Ma la confederazione mondiale è intransigente nei casi di violazione della clausola compromissoria. «La questione è chiaramente spiegata all’articolo 61 degli statuti della Fifa - ha detto ancora Herren -. E il rischio è una sospensione da ogni attività internazionale».

Quella a rischiare di più è proprio la Juventus: la Fifa, oltre alle sanzioni possibili della Figc, potrebbe arrivare ad escludere il club bianconero per due stagioni di Coppe dal momento in cui tornerà ad ottenere la qualificazione europea.

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