Lazio Ora arriva il bello

Partita brutta per più di un’ora. Ma vince la Lazio, e per il vecchio cuore biancoceleste è l’unica cosa che conta. Perché i tre punti contro un’avversaria che era dietro appena di una lunghezza al fischio d’inizio, valgono doppio e restituiscono fiducia a chi, dopo il ko nel derby, era stato avvolto dalla depressione. Poco importa se la diatriba fra Tommaso Rocchi e Mauro Zarate non sia stata ancora chiarita e, forse, per certi versi addirittura ampliata dall’atteggiamento del sudamericano quando Delio Rossi ha deciso di sostituirlo proprio con l'antagonista veneziano.
L’importante è aver vinto. Finisce uno a zero, col gol del capitano, che griffa la quarta rete stagionale restituendo ai suoi un successo che mancava dal 9 novembre quando - guarda caso - sempre lui era andato in gol. Una coincidenza? Chiedere a chi, dopo la conferenza stampa tenuta dal tridente Zarate-Rocchi-Pandev aveva giurato che i problemi a Formello erano finiti. Rispettate appieno le consegne del mister, che alla vigilia aveva parlato di «occasione ghiotta» («Affrontiamo una diretta concorrente, una di quelle avversarie che lotteranno con noi fino alla fine per ottenere un posto in Europa e dobbiamo ripartire dal secondo tempo di Udine perchè al Friuli ho visto una squadra con un grandissimo carattere»), i laziali distanziano così i siculi di quattro lunghezze e ipotizzano un gennaio da applausi dopo essersi scrollati di dosso il momento-no degli ultimi quaranta giorni. «Il bello deve ancora venire», ha dichiarato al novantesimo Tommaso Rocchi, anche se certamente ci sarà da risolvere durante la pausa natalizia la grana-Zarate. Che, chiamato al cambio, non ha stretto la mano al capitano entrante e, dopo aver fatto il giro largo, s’è accomodato in panchina col muso lungo. Sorride a trentadue denti invece il panchinaro di lusso, subentrato al minuto numero 58: «Una bella soddisfazione», ha dichiarato. Poi ha aggiunto: «Era importante vincere dopo un periodo senza risultati». Esaltato dalla rete e dal salto in classifica della sua squadra, il veneto ha anche affermato che «questa era una partita importante e vincerla ci dà ancora più soddisfazione», non prima di aggiungere, in maniera sibillina, che «io cerco di farmi trovare pronto per dare il mio contributo per la squadra, ed è quello che conta». E ancora: «Penso che all’inizio non riusciamo a trovare certi meccanismi, nella ripresa siamo più aggressivi. L’importante che alla fine il risultato sia positivo».
Unico rabbuiato a fine gara (Zarate a parte) e il tecnico palermitano Davide Ballardini, che ce l’ha con il signor Gava per alcune decisioni che non gli sono piaciute. Gli passerà, fra tre giorni è Natale.

Si ritorna a giocare nel 2009, nel frattempo ci saranno le festività natalizie e il mercato per chi vive solo di pane e pallone. L’appassionato comincerà a sognare da subito grazie all’ultimo dei nomi affiancati a casa-Lazio, Thiago Veleno. Del difensore, classe 1988 e in forza al Cruzeiro, si dice che sia un fenomeno.

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