Limmagine simbolo della orribile serata di ieri per la Lazio viene scattata alle 22,04. La Lazio sta perdendo 1-4, ha appena rischiato di subire il quinto gol (e lappuntamento è solo rinviato) e il patròn Claudio Lotito mette su il soprabito e lascia la tribuna donore. Dopo parlerà di influenza, ma se di malore si tratta ci sembra soprattutto di natura diplomatica.
È stata la notte delle streghe per il popolo biancoceleste. Lequivalente - anzi, in termini puramente aritmetici anche peggio - della disfatta giallorossa di nove giorni fa contro laltra squadra milanese, lInter. Una Caporetto che cancella gli applausi guadagnati solo quattro giorni prima per lelettrizzante pari in doppia rimonta contro il Real Madrid. La capriola addolora Delio Rossi, quasi inconsolabile davanti ai microfoni. «Peccato - si duole - avevamo fatto un buon primo tempo, allintervallo eravamo in partita. Stanchezza Champions? Forse il Milan è più abituato di noi ma non è che ti puoi attaccare a questo». Latmosfera dello spogliatoio? «Sicuramente non buona, ma ora dobbiamo leccarci le ferite e ripartire. Una squadra si vede anche da questo».
In una serata che sarà difficile dimenticare, soprattutto per il disastroso portiere Muslera, due soli sorrisi. Lennesima buona prova di De Silvestri, almeno fino al naufragio generale, e i sorrisi di Mauri, per il gol ma soprattutto per il ritorno in nazionale. Il centrocampista biancoceleste ha infatti ricevuto la chiamata di Donadoni per la Georgia.
Nella brutta serata dellOlimpico si è sentita molto lassenza del regista argentino Cristian Ledesma, che proprio ieri è stato operato al menisco laterale del ginocchio sinistro.
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