Il Lazio sbarca al Vinitaly: appuntamento con la qualità

Meno spettacolo, più sostanza. Sarà in qualche modo questo lo slogan della presenza delle aziende laziali a Vinitaly, la più grande fiera italiana della filiera vitivinicola, che si apre giovedì a Verona. Nel padiglione A, nello spazio espositivo di 2.400 metri quadri denominato «Palatium», saranno rappresentate 82 aziende, delle quali 45 della provincia di Roma, 18 della provincia di Viterbo, 9 di Frosinone, 8 di Latina e 2 di Rieti. Saranno rappresentate tutte e 26 le denominazioni d’origine controllata (il Lazio è la terza regione italiana per numero di Doc dopo Piemonte e Toscana) e le 4 Igt. Numeri importanti per il vigneto Lazio, che d’altronde, con 38mila ettari vitati e una produzione totale di 2,3 milioni di ettolitri annui (dei quali oltre la metà Doc e Igt) e un «valore» di oltre 200 milioni di euro, è uno dei più importanti d’Italia.
Come ogni anno i vini laziali, oltre a essere proposti in assaggio ad addetti ai lavori, giornalisti, «buyer» e semplici appassionati, saranno anche protagonisti di numerosi eventi che si succederanno nel corso dei cinque giorni della fiera, che si concluderà lunedì 10: ci saranno ben 32 degustazioni, delle quali 24 guidate da esperti e giornalisti (una per tutte? La «verticale» per il 10 anni del Montiano, vino-culto del Lazio) e i brindisi per i 40 dal conseguimento della doc per il Frascati. E poi 12 incontri tra convegni, conferenze, tavole rotonde e talk show. L’area «Palatium» ospiterà anche lo spazio vip di Osterie d’Italia di Slow food in cui l’omonima enoteca regionale di via Frattina avrà la gestione della proposta enogastronomica. Molto soddisfatta l’assessore regionale all’Agricoltura, che riepiloga quanto fatto dall’amministrazione in questi mesi per il comparto vino: «Abbiamo finanziato con 2 milioni di euro la riqualificazione dei vigneti e recuperato 500 ettari di diritti di reimpianto che destineremo ai giovani. Investiremo sui giovani e sulle donne in agricoltura».

«Abbiamo chiesto ai produttori cosa si aspettavano dal Vinitaly - ha detto il commissario straordinario dell’Arsial, Massimo Pallottini - e ci hanno chiesto più attenzione agli aspetti commerciali, più occasioni di incontro con i buyer. La nostra sarà una presenza più sobria, con meno spettacoli e più contatti con i compratori».

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