Stefania Scarpa
Da una parte i precari che protestano e che lunedì prossimo sciopereranno e faranno un presidio davanti alla sede della Regione Lazio. Dallaltro i vertici societari che stanno per regalarsi una prestigiosa sede al centro di Roma. Sono le contraddizioni di Lazio Service, la società regionale che ha come obiettivo «perseguire percorsi di stabilizzazione occupazionale come già è avvenuto per i soggetti impegnati in lavori socialmente utili attraverso lerogazione di servizi coerenti alle esigenze istituzionali della Regione Lazio», come si legge nel suo sito internet alla voce «mission».
Una «mission» che evidentemente è secondaria rispetto ad altri scopi, almeno secondo il giudizio di Fabio Desideri, capogruppo della Democrazia Cristiana in consiglio regionale: «I precari - fa notare Desideri - hanno uno stipendio da fame, nessuna certezza per il futuro e per far valere i propri diritti sono costretti a scendere in strada a protestare. Mentre loro tirano a campare, la società regionale per la quale lavorano, Lazio Service spa, ha già acquistato centinaia di presenti natalizi di pregio e sta pensando di regalarsi anche una sede di rappresentanza a due passi da piazza di Spagna». Insomma, mentre i precari protestano, la società presieduta da Sergio Scicchitano è al centro di «unoperazione», come la definisce Desideri. «Il 24 ottobre scorso lesecutivo guidato da Marrazzo ha infatti approvato una delibera (la numero 701) per lacquisto del 49 per cento delle quote di Sviluppo Lazio, così da raggiungere il 100 per cento. Spesa: 480mila euro».
Non solo. Qualche giorno dopo, il 26 ottobre scorso, Lazio Service si dà allo shopping e «acquista - è sempre Desideri a parlare - 420 foulard e 440 cravatte di seta (disegno e logo personalizzati ed etichetta di qualità) da una ditta romana di moda, prevedendo la consegna per metà dicembre. Il tutto per un costo complessivo di 12.900 euro. Si tratta, ovviamente, di regali natalizi». Per chi? Si spera non per i precari, che forse si sentirebbero presi in giro.
Ma in fatto di doni, più grosso è quello che Lazio Service ha deciso di farsi. «Mentre il governatore del Lazio e i suoi assessori, giorno dopo giorno, rinnovano lallarme sul buco di bilancio e lappello a tirare la cinghia, Lazio Service - prosegue Desideri - ha pensato di regalarsi una sede di rappresentanza al centro di Roma, in via di Santa Maria in Via, tra piazza di Spagna e Fontana di Trevi: ingresso, salone doppio, cinque camere e doppi servizi. Le trattative sono in corso, si parla di 66mila euro allanno di affitto. Il contratto non è stato ancora firmato, ma sono state versate la caparra e la prima rata per complessivi 12mila euro. Non capiamo il motivo di voler prendere in affitto una sede di rappresentanza. E poi mi domando: nel caso le trattative non andassero più in porto siamo certi che quanto già versato sarà restituito?».
La morale della favola, a prima vista, non è molto edificante.
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