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La Lazio è sull’ascensore Paparesta, buon rientro

Roma. Tre partite, dodici gol, tre vittorie. Equazione europea per la Lazio che in classifica torna a far visita ai piani che contano. La squadra di Rossi alla vigilia di una serie infernale (derby e Inter), cancella un ottobre disastroso con un novembre da incorniciare: 3-1 non semplice contro l’Ascoli che, se avesse avuto prima la saggezza di Sonetti in panchina, non si troverebbe a rincorrere una salvezza complicata. Tra i padroni di casa bene Mudingayi e Mutarelli, molto bene Pandev e Rocchi.
I gol: all’8’ Boudianski respinge malamente sui piedi di Mauri, tiro deviato che si trasforma in assist. Il pallone sbatte su Belleri per il primo gol biancoceleste. Pagliuca protesta animatamente con il guardalinee Altomare, poi si scuserà: «Aveva ragione lui, io ho sbagliato anche perché l’ho offeso dicendogli una cosa non carina. Mi dispiace». Il pareggio dell’Ascoli è opera di Mauri: autogol sfortunato su conclusione di Minieri. I marchigiani giocano bene ma la Lazio è furba e cinica. Al 24’ Pandev inventa il 2-1 con fuga e doppio dribbling da incorniciare. L’ultimo gol, nella ripresa, è tutto merito di Rocchi. Assist eccezionale per Foggia che sigla la sua prima rete in maglia biancoceleste.

Paparesta, dopo sei mesi, non sembra invecchiato.

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