Allappello mancavano loro, le star del cinema e della musica, a dar manforte alla politica in affanno e in questo preciso caso ai radicali in pista per le Regionali. Tinto Brass, campione della regia erotica allitaliana, e Franco Battiato, guru della musica pop-spirituale, ognuno a suo modo e con intensità differenti si sono «accostati» a Emma Bonino, in corsa per la presidenza del Lazio: uno scende in campo, laltro tifa.
«I radicali mi hanno chiesto di candidarmi come nome di prestigio nelle liste Bonino-Pannella. Ho accettato. Mi presenterò nel Lazio e nel Veneto». Tinto è fiero nellannunciare il suo impegno e lo fa su Radio2, a «Un giorno da pecora». Il programma? Conta un solo punto: «Eros è liberazione...». Non è la prima volta che il regista si dà alla politica. Qualche anno fa, sempre per i radicali, si era candidato col nome di battesimo, Giuseppe Brass, ma quasi nessuno lo aveva riconosciuto. Ora è tutta unaltra storia e col suo nome darte è convinto «di portare voti». E per prepararsi a un eventuale ruolo intanto, si esercita come «politologo». Ed ecco le pronte e dotte risposte ai conduttori del programma radiofonico: «Il processo breve? Non mi interessa perché io non ho processi in corso, e quindi non sono tra i possibili beneficiari. E al body scanner sono contrario. Sarei favorevole solo se io fossi uno degli addetti ai controlli». Poi il gran finale: Bonino e Polverini? «Le prenderei per fare un film. Un film su una grande ammucchiata».
Di altro stile e di altre ambizioni il guru Battiato che, intervistato da Radio Radicale, si limita ai consigli per il voto: «Se fossi un cittadino di Roma sceglierei la Bonino». Franco ammette che da molto tempo è legato a Emma, ovvero «dagli inizi del Partito Radicale, e il coinvolgimento cui Pannella mi costrinse agli inizi degli anni Settanta, mi ha dato una specie di imprinting».
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