Laziogate: Storace e altri nove davanti al Gup

È stata fissata al 15 febbraio davanti al gup Enrico Imprudente l’udienza per la discussione sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura nei confronti di dieci persone, tra cui Francesco Storace, indagate per una serie di illeciti che sarebbero stati commessi nel corso della passata competizione elettorale regionale per il Lazio. I dieci indagati sono l’ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace, il suo ex portavoce Niccolò Accame, l’ex direttore tecnico di Laziomatica, Mirko Maceri, due detective privati Pierpaolo Pasqua e Gaspare Gallo, l’ex vicepresidente del consiglio comunale Fabio Sabbatani Schiuma e l’attuale Vincenzo Piso, gli ex collaboratori dello staff di Storace, Nicola Santoro e l’esperto in comunicazione Dario Pettinelli e Teresa Tiziana Parreca. A quanto si è appreso l’avvocato difensore di Pasqua, il penalista Francesco Scacchi, avrebbe intenzione di chiedere in udienza preliminare la trasmissione degli atti alla Procura di Milano che a suo avviso sarebbe competente in quanto la stessa indaga sull’investigatore privato per associazione per delinquere, contestazione questa più grave di quella formulata nei suoi confronti dagli uffici di piazzale Clodio. Accesso abusivo a un sistema informatico è il reato contestato a Storace, Accame, Pettinelli, Santoro e Sabbatani Schiuma. Questi in concorso con Mirko Maceri, Daniele Caliciotti (rispettivamente direttore tecnico del Ced di Laziomatica spa e dipendente della stessa Laziomatica) e l’avvocato Romolo Reboa (i tre sono già sotto processo per questa vicenda) si sarebbero introdotti abusivamente nel sistema informatico dell’anagrafe capitolina acquisendo dati personali relativi a persona residenti nel comune di Roma al fine di verificare i nominativi dei sottoscrittori della lista «Alternativa Sociale con Alessandra Mussolini» (As), per poi chiedere l’esclusione della stessa lista dalla competizione elettorale all’ufficio elettorale centrale regionale.

L'accesso abusivo, avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 marzo 2005, sarebbe stato possibile grazie all’intervento di Maceri e Caliciotti che avrebbero fornito le credenziali necessarie per accedere al database di Laziomatica.

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